La patona di Tonezza del Cimone

Da vari anni gli abitanti di Tonezza si segnalano per l’impegno nel recupero dell’agricoltura di montagna, a partire dalle patate, che riescono a meraviglia sui terreni di natura morenica. La realtà odierna accomuna Tonezza alle limitrofe località dell’alta valle dell’Astico: si tratta di una produzione esigua, ma comunque significativa perché ‘naturale’, come la si definisce in loco, in quanto ispirata alla migliore tradizione contadina, dalla concimazione con stallatico a interventi che non richiedono altro che olio di gomito. Alla coltura sono riservati appezzamenti che spiccano prima come riquadri scuri tra i pascoli, poi per il verde brillante e l’esplosione di fiori bianchi e rosa.

Una produzione non ufficialmente ‘biologica’, ma ragionevolmente al di sopra di ogni sospetto in considerazione della cornice naturale e della serietà delle persone che la sostengono. In questo quadro Tonezza si distingue per la decisione di tutelare anche un piatto tradizionale, la ‘patona’, una sorta di polenta a base di patate e farina, condita con un soffritto di cipolla e ciccioli di maiale, da consumare sia morbida al cucchiaio, sia abbrustolita sulla griglia, con cotechino e crauti nella stagione fredda, oppure con uova e insalata di campo in primavera. Un tempo era la colazione dei contadini e dei boscaioli, che la tiravano fuori dalla bisaccia al suono delle campane del mezzogiorno. Oggi è il piatto che rende ancor più caratteristica la gita a Tonezza.
Poi c’è la Festa della Patata Naturale dell’Alto Astico e di Tonezza, che si tiene nei fine settimana a cavallo tra settembre e ottobre: l’attrazione sono gli gnocchi, proposti in cinque differenti varianti di condimento, dal burro e salvia ai funghi porcini, ma da qualche tempo la rassegna è completata dalla patona.

 

RISTORATORI

Ristorante Cacciatore di Borgo Fiorenzo, Via Campana 16, tel. 0445749070