Malo

MaloMalo è una località dalle risorse sorprendenti. La prima impressione, a dire il vero, è quella di un tranquillo paese della campagna veneta. Lasciata alle spalle la trafficata statale del Pasubio, che sale verso Schio e la Val Leogra, si giunge in centro lungo strade bordate da basse case aperte su corti rurali e giardini; qualche palazzetto borghese, la parrocchia e il santuario di Santa Maria Liberatrice, poi la campagna punteggiata di ville sullo sfondo degli ultimi contrafforti dei monti Lessini con le vigne del Durello.

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Monte di Malo

Monte di Malo

Monte di Malo è un Comune collinare situato nella parte centrale del territorio provinciale, confina con Valdagno, Schio, San Vito di Leguzzano, Malo e Cornedo Vicentino.
La storia di Monte di Malo è legata alla Villa Maladi la quale fino al 1222 appartenne al vescovo di Vicenza. Comune dal XIV secolo, nel Quattrocento avvenne la definitiva distinzione da Malo. I primi stanziamenti umani risalgono al neolitico e all’età del bronzo, come hanno rilevato ritrovamenti di frecce di selce, asce di basalto e cocci decorati; della dominazione romana rimangono pochi reperti, fatta eccezione per alcune leggende.

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Marano Vicentino

Marano VicentinoMarano Vicentino è comune dell’alta pianura vicentina, confinante con Schio e poco discosto dalla statale che da Vicenza sale fino al Pian delle Fugazze, tra le Piccole Dolomiti e il Pasubio. Il suo territorio vede la confluenza del torrente Leogra, che discende questa valle, nel Timonchio, che nasce invece dall’altopiano del Tretto e versa le sue acque nel Bacchiglione. Corsi d’acqua naturali e rogge tracciate dai suoi antichi feudatari hanno fatto di Marano un comune d’antica vocazione agricola, come fanno fede ville e fattorie del suo territorio.

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Montecchio Maggiore

Montecchio MaggioreMontecchio Maggiore si trova all’imbocco della valle dell’Agno, dove la statale di Recoaro si stacca dalla Padana Superiore. Alzando lo sguardo, il primo segno della nobiltà del luogo: due manieri medievali contrapposti, secondo la leggenda l’uno dei Montecchi e l’altro dei Capuleti, ovvero di Romeo e Giulietta, gli innamorati resi celebri da Shakespeare, ma nati dalla fantasia del vicentino Luigi da Porto, che proprio da queste parti era nato.

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Montecchio Precalcino

Montecchio Precalcino Il toponimo Montecchio, da "monticulus" (piccolo colle) e Precalcino, da "praedium" (podere, fondo) e "calx-calcis" (calce), defi­nisce in modo evidente le due realtà che compongono il territorio comunale, la colli­na e la circostante pianura formata dai poderosi strati alluvionali di bianche ghiaie del torrente Astico dai cui ciottoli di calcare si ottiene la calcina.
La presenza dell'uomo preistorico è testimoniata da vari reperti del Paleolitico Medio, dell'avanzato Neolitico, dell'Età del Bronzo e del Ferro (cultura Paleoveneta); la penetrazione e l'affermazio­ne della civiltà romana sono testimoniate da tracce di una centuriazione e dalla regola­men tazione delle acque dell'Astico tramite un poderoso "murazzo" che ancora affiora a nord della collina. Una piccola necropoli tardo romana introduce al periodo longo­bardo e una spada carolingia allude alla fine del loro regno sotto l'incalzare della potenza dei Franchi.

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Montegalda

MontegaldaMontegalda si trova più o meno a metà strada tra Vicenza e Padova, nella pianura sulla sinistra del Bacchiglione, con i Colli Berici nella pittoresca veduta del tramonto. La rilevanza strategica del luogo risulta evidente fin da lontano, quando si scorge il colle isolato che sovrasta l'abitato e il castello che lo corona.

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Montegaldella

Ai confini con il territorio padovano, in una zona pianeggiante solcata dal fiume Bacchiglione, si estende il comune di Montegaldella, che conta attualmente 1766 abitanti e una superficie di 13,64 Kmq. Le sue vicende appaiono spesso legate alla storia dell'attigua Montegalda. La delicata posizione strategica in cui si trovava, ha fatto del castello di Montegaldella uno dei capisaldi per la difesa del territorio vicentino dalle frequenti incursioni dei padovani.

 

La Festa della Zucca

Manifestazione nata nel 2010 dal gruppo "Amici della Zucca di Montegaldella" che a fine settembre propone, nella frazione di Ghizzole, i piatti tipici della cultura contadina a base di zucca, contribuendo a valorizzare un prodotto povero, tipico del territorio e della vecchia tradizione. L'evento, che coinvolge tutta la comunità, comincia in primavera con la consegna dei semi di zucca gigante che parteciperanno al concorso durante la manifestazione sfidandosi nelle varie categorie: dalla più originale alla più piccola, dalla più strana alla più lunga e alla più pesante. Prosegue in estate, con la preparazione rigorosamente a mano da parte di circa 200 volontari, di oltre 100.000 tortelli ripieni di un variegato di zucca e amaretti la cui ricetta è custodita gelosamente. La vera e propria festa si svolge in due weekend di settembre (terza e quarta settimana), dove si possono gustare ottimi piatti come: tortelli di zucca, risotto con la zucca e tartufo dei Berici, gnocchi con zucca, lasagne con zucca e pancetta, zucca al forno, cotechino con zucca in agrodolce, carrè di maiale con zucca al forno, fiori di zucca, dolci alla zucca e molti altri. Non mancano poi esposizioni, mercatini, corsi di cucina e concorsi a tema come quello fotografico "Obiettivo Zucca", che ha raggiunto un buon successo nella sua prima edizione lo scorso anno. L'evento gastronomico divenuto il più importante delle nostre zone, nell'edizione 2016 ha portato nella piccola frazione circa 20.000 visitatori provenienti da tutto il Veneto e anche da altre regioni.

 

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Monteviale

Il Comune di Monteviale si trova a 8 km da Vicenza. Si estende su una superficie di 8,40 Kmq., in gran parte collinare, a circa 157 metri s.l.m. ed è popolato da quasi 3000 abitanti.

Il Comune di Monteviale è presente fin dal 1200. Il castello che sorgeva sul colle, ampliato e rafforzato, diventò importante sulla scena politica vicentina con l'avvento di Ezzelino e fu di conseguenza assai presto coinvolto nelle feroci lotte tra la Lega dei Comuni e Federico II con il quale era alleato il tiranno.

Nel 1240, i Vicentini, guidati dal Potestà e luogotenente di Ezzelino, Tobaldo Francigena, attaccarono improvvisamente il castello di Monteviale, lo presero e lo rasero al suolo; da tempo la fortificazione si era ribellata a Vicenza ed era difesa da un gruppo di fuoriusciti che vi si erano asserragliati per contrastare i soprusi di Ezzelino. Dopo quell'epoca del castello di Monteviale rimasero solo le rovine. Ancora oggi sorge nel luogo la via Castello.
Monteviale viene citato nei libri storici tra i luoghi in cui si combatté la guerra tra la Repubblica Veneta e la Lega dei Cambrai.

La popolazione fu decimata dalla peste del 1424 e del 1630. Nel 1631 i cittadini di Monteviale, per impetrare la fine della tremenda pestilenza, dedicavano alla Madonna della salute una cappellina votiva che, abbattuta nel 1920 dalla caduta dell'enorme olmo che la sovrastava, fu ricostruita l'anno dopo nel luogo e nella forma che possiamo ammirare attualmente.
Monteviale fu sempre sede di Comune, eccetto il periodo in cui, per prudenza e a tutela del paese, la sede fu trasportata a Gambugliano nel 1811, quando le armate napoleoniche facevano continue requisizioni di bestiame e di quanto era loro necessario per la guerra. A Gambugliano vi rimase fino al 1906, anno in cui la sede del Comune fu riportata a Monteviale che divenne comune autonomo. Grazie alla Legge Speciale n. 143 del 1906, fu ufficializzata la divisione amministrativa tra i due Comuni, e il Comune di Monteviale riprese operatività dal 1° gennaio 1907.

I testi reperiti presso l'archivio parrocchiale elogiano le ricchezze del territorio di Monteviale della sua fertile campagna irrigua e delle colline ricche di vigneti e boschi. Altra risorsa erano le miniere di lignite e di carbone, con molti fossili del periodo in cui il mare ricopriva questa terre. Nel museo di storia naturale di Verona è ancora oggi esposto tra i fossili, un coccodrillo "Monte vialensis".

 fonte www.comune.monteviale.vi.it

  

02/03/2017

Monticello Conte Otto

Monticello Conte OttoMonticello Conte Otto è comune della pianura a nord di Vicenza, nella cosiddetta ‘fascia delle risorgive’, dove le acque dei torrenti montani, penetrate nel sottosuolo ghiaioso, tornano alla luce formando specchi d’acqua cristallina. L’ambiente che ne risulta è molto particolare, sia per l’esuberanza della vegetazione spontanea, sia per la generosità delle terre coltivate. La straordinaria vocazione agricola di queste campagne è testimoniata dalla presenza di numerose ville, un tempo al centro di grandi proprietà terriere.

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