Monte di Malo

Monte di Malo è un Comune collinare situato nella parte centrale del territorio provinciale, confina con Valdagno, Schio, San Vito di Leguzzano, Malo e Cornedo Vicentino.
La storia di Monte di Malo è legata alla Villa Maladi la quale fino al 1222 appartenne al vescovo di Vicenza. Comune dal XIV secolo, nel Quattrocento avvenne la definitiva distinzione da Malo. I primi stanziamenti umani risalgono al neolitico e all’età del bronzo, come hanno rilevato ritrovamenti di frecce di selce, asce di basalto e cocci decorati; della dominazione romana rimangono pochi reperti, fatta eccezione per alcune leggende.

Il linguaggio germanico, detto cimbro usato fino al Seicento, rimanda al periodo longobardo.
L’economia si basa prevalentemente sulle attività agricole e su quelle industriali, evolvendosi anche verso nuove attività più vicine alla moderna tecnologia, vi sono, infatti, tra le altre, industrie elettroniche, metalmeccaniche, tessili. I montemaladensi si distribuiscono prevalentemente nel capoluogo comunale e nelle località Priabona. Numerosissimi sono gli agglomerati urbani e le case sparse. Il territorio presenta i caratteri tipici del paesaggio collinare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che oscillano tra i 118 e i 800 metri sul livello del mare; ne consegue, pertanto, un profilo geometrico irregolare. Al contrario, l’andamento plano-altimetrico del centro abitato, per il quale si registra un fenomeno di forte espansione edilizia, è tipico montano.

Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo rosso, un noce, munito di frutti dorati e posto su una verde pianura.

La Chiesa parrocchiale conserva opere d’arte, tra cui una Pietà del Quattrocento e un altare del 1640 dedicato a San Rocco.
Il Centro Studi del Priaboniano rappresenta per il Comune un’importante struttura culturale che con il suo Museo dei Fossili accoglie studiosi da tutto il mondo.
Tra le manifestazioni va segnalata il processo alla “Vecia Fila”, rievocazione folkloristica di una tradizione popolare. La “Vecia” accusata dei fatti e misfatti del paese viene processata, condannata e bruciata in un grande falò finale. Durante la manifestazione vengono proposti intrattenimenti vari e degustazione di prodotti tipici locali.

Nel mese di Giugno/Luglio di ogni anno si organizza una rassegna di spettacoli, intitolata “Incantamonte” con rappresentazioni teatrali, musica e proiezioni che trovano il loro luogo ideale d’esecuzione proprio nel piazzale antistante la Grotta carsica “Buso della Rana”, sito di interesse comunitario, tra le più estese in Italia con oltre 27 Km di gallerie, dove l’acustica è perfetta e dove si vive un’atmosfera davvero esclusiva grazie alla presenza di alberi e vegetazione tutt’intorno.

Ampiamente garantita la possibilità di ristorazione, in misura minore, anche il soggiorno grazie alla presenza di alcune strutture ricettive (Albergo e B&B).

Prodotti De.Co. di Monte di Malo

Norcineria Montemaladense

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DISCIPLINARE DI PRODUZIONE SOPRESSA DECO DI MONTE DI MALO.

L’allevamento del maiale al fine delle macellazione è un fatto molto antico esercitato dai Romani e anche nel mondo ebraico (i porci della parabola del figliol prodigo) e non è mai venuta meno nel corso dei secoli.
Negli estimi di Monte di Malo già dal 1505 si nota la presenza di porcili. In quello reale del 1541 nei quartieri san Giorgio, san Sebastiano e Novoledo (manca Santomio) risultano 52 porcili. In numerose contrade del territorio ci sono ancora, fortunatamente, le costruzioni adibite ad un classico trittico: il forno per il pane, il “punaro” per le galline e appunto lo “staloto” per il “mascio”.
Fino agli anni 70 non c’era contadino che non allevasse uno o due maiali, poi l’avvento dell’era industriale, del lavoro...

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