Sandrigo è cittadina di rilievo sulla strada che da Vicenza sale verso Marostica e Bassano del Grappa. Punto di riferimento di una campagna particolarmente generosa, ha tradizione secolare come centro di mercato, oggi come un tempo nella giornata di venerdì. Il territorio comunale ricade in una fascia di pianura eccezionalmente ricca di acque a motivo della struttura geologica del sottosuolo che al piede delle montagne assorbe quasi del tutto quelle meteoriche e più avanti le riporta alla luce lungo una linea detta per l’appunto delle risorgive.
Così, quasi per magia, nel giro di pochi chilometri nasce un fiume vero e proprio, il Tesina, che dà linfa a un’agricoltura da primato: padrone della scena è il mais, ma c’è anche spazio per un bosco di pianura, ricreato in anni recenti proprio per far conoscere ai giovani l’originaria natura del luogo e sensibilizzarli alla sua tutela. Questi lembi di antica bellezza rimandano al tempo in cui il territorio era registrato come Fundus Cintericus, cioè il fondo rurale di Cinterio, possidente romano, donde per successive deformazioni l’attuale dizione di Sandrigo. Il territorio emerge dalle confuse vicende medievali sotto il segno della famiglia Sesso, devota alla causa imperiale. È loro il complesso più rappresentativo del capoluogo, al suo margine meridionale, sulla strada per Lupia: una villa molto particolare, composta da più edifici attorno a una corte cintata: un ampio portico a colonne doriche con quattro sale riccamente affrescate, di fine Cinquecento; un grazioso edificio settecentesco, adibito a residenza; un lungo rustico a livello più basso; una barchessa, che riprende lo schema del portico fronteggiante. A prescindere dalle ville, che si contano in numero indicativo del rango del comune, quel che colpisce dell’abitato è l’atmosfera ordinata e serena che accompagna le strade sinuose verso la piazza della Chiesa. È questo, da oltre 25 anni, lo scenario dell’appuntamento più atteso dai sandricensi e non solo: la Festa del baccalà alla vicentina, che si celebra sotto l’egida della Venerabile Confraternita chiamata a vigilare sull’ortodossia di una ricetta straordinaria, una delle poche, se non l’unica in Italia, ad essere così popolare dopo oltre cinquecento anni. Non a caso, quando Sandrigo s’è trovata a pensare a un gemellaggio, la scelta è caduta su Røst, il centro peschereccio delle isole Lofoten, al largo della Norvegia, fulcro della pesca del merluzzo atlantico e scenario storico, al limite dell’incredibile, delle prime mosse del baccalà alla vicentina.
PRESENTAZIONE UFFICIALE DELLA NUOVA DECO: SABATO 15 DICEMBRE ALLE 10.30 A SANDRIGO.