La mostarda vicentina di Montecchio Maggiore

Nel territorio di Montecchio Maggiore con il nome di ‘cornette’ si indicano i baccelli di un particolare tipo di legume, il fagiolo nano dall’occhio veneto. La denominazione scientifica, Dolichos melanophtalmus, mette in risalto la caratteristica saliente del seme: l’occhio (dal greco ophtalmos) di colore nero (melanos) che ne segna la depressione. Il fatto che non sia collocato nel genere botanico Phaseolus, comprendente le specie tipiche delle Americhe, mette in risalto l’ambito mediterranea di questo legume, ben noto e utilizzato nell’alimentazione tanto dai Greci quanto dai Romani. Per quel che riguarda le tipicità locali, è nota la facilità con cui i legumi si ibridano dando vita, anche spontaneamente, a nuove varietà. Ciò premesso, i caratteri che distinguono il fagiolo nano dall’occhio veneto sono la taglia del baccello, sottile e piuttosto allungata, a sezione rotonda, e il suo colore verde intenso con tonalità e striature violette. È uno di quei legumi ‘mangiatutto’, che non vengono coltivati per i fagioli, ovvero per i semi a maturazione completa, ma per il consumo del baccello ancora verde che risulta privo di filamenti e, una volta lessato, di gradevole consistenza. Le cornette di Montecchio maggiore si coltivano in piena terra, formando delle distese verdi che si accendono del colore giallo dei fiori non appena vengono raggiunte dal sole mattutino. Rispetto ai comuni fagioli le cornette richiedono un clima più caldo, ragion per cui la semina avviene in aprile-maggio, per una raccolta estiva, da luglio a settembre, o anche più tardi, per una produzione tardiva fino a tutto ottobre. Gli interventi durante la crescita sono minimi: sia per quel che riguarda la concimazione, data la capacità dei legumi di fissare a livello radicale l’azoto dell’aria, sia per quel che riguarda le più comuni avversità, stante l’ottima resistenza della varietà. Per il controllo delle infestanti si ricorre a pacciamatura e l’irrigazione è raccomandata solo in caso in mancanza di precipitazioni durante la fioritura e la formazione del baccello. Nella tradizione vicentina le cornette sono tipica produzione dell’estate inoltrata e del primo autunno, particolarmente apprezzate dal mercato e destinate per lo più alla preparazione di contorni ripassati in padella, ma non mancano nuove applicazioni, dalle frittate alle torte salate, dalle zuppe ai risotti, proposte dai ristoratori della zona.