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TERRITORIO. Le castagne diventano "DeCo"
 
In ritardo rispetto al resto della provincia si lavora per lanciare cipolle rosse, castagne, salame di cavallo, "ravissa" e "bigarani"
Marroni raccolti nei boschi di Valrovina. FOTO CECCONSi sente spesso parlare di marchi come Dop e Doc, che certificano l´origine controllata dei prodotti di qualità, ponendo un´etichetta di sicura affidabilità sull´acquisto da parte del consumatore.
Esiste però anche una nuova denominazione che, nata dieci anni fa dall´idea del gastronomo Luigi Veronelli, si sta diffondendo nel territorio nazionale.
Si tratta della sigla DeCo, ovvero "Denominazione Comunale", la quale indica tutti quei prodotti, enogastronomici ma non solo, che appartengono alla tradizione di uno specifico paese e che vengono elaborati esclusivamente entro i suoi confini.
Se n´è parlato in città nel convegno "Le DeCo: uno strumento di promozione territoriale", promosso da Provincia, Confraternita dei ristoratori DeCo e pro loco del Bassanese.
All´incontro hanno partecipato anche esperti nel settore della ristorazione e del marketing, per spiegare alle pro loco quali sono i meccanismi da attuare per far ottenere tale certificazione ad un prodotto del proprio comune.
Nelle intenzioni degli organizzatori, la scelta di organizzare la discussione a Bassano non è stata casuale, ma è scaturita da una constatazione precisa.
Nessun Comune del Bassanese, infatti, possiede ancora delle DeCo, mentre in provincia di Vicenza sono già 70 i prodotti (distribuiti su 40 comuni) ad aver ottenuto la certificazione. L´iter procedurale per ottenere la denominazione non è eccessivamente complesso. La Pro loco, innanzitutto, deve scegliere un prodotto che appartenga alla cultura locale e che sia possibile elaborare con i metodi e le abilità della tradizione.
Successivamente, la proposta va presentata al Comune, che delibera e concede lo statuto di DeCo. Per diffondere i nuovi prodotti si possono usare diversi canali.
Se le sagre sono certamente il primo palcoscenico per le DeCo, la loro diffusione, nel progetto, non si limita soltanto alle feste paesane.
È qui che entrano in gioco i Ristoratori DeCo che, una volta terminata la sagra, si assumeranno il compito di proseguire nella fase di promozione inserendo il prodotto del loro Comune nei menù dei ristoranti.
Nonostante il ritardo rispetto ad altri Comuni vicentini, anche alcune Pro loco del Bassanese hanno recentemente deciso di avviare l´iter procedurale, focalizzando intanto il prodotto da valorizzare.
Nello specifico, la Pro loco di Bassano pensa di presentare alla discussione del consiglio comunale la cipolla rossa, il broccolo ed anche le castagne di Valrovina; Solagna, invece, sosterrà la "ravissa", Cartigliano il salame di cavallo e Rossano degli speciali biscotti di antica tradizione veneziana, i "bigarani".
Si tratta solo di un primo passo, nella speranza che anche altri paesi della zona seguano l´esempio.
 

Un importante veicolo di promozione turistica»

 
 Roberto Astuni

Dino Secco, presidente del consorzio “Vicenza è”, ha introdotto il convegno spiegando l´attuale situazione delle DeCo nel Vicentino e nel Bassanese.
«Ad oggi sono 40 i comuni della Provincia che possiedono almeno una DeCo, per un totale di circa 70 prodotti - ha spiegato - La zona di Bassano, però, è ancora scoperta, ma per il 2015 faremo in modo che tutti i Comuni vicentini abbiano almeno una DeCo da sostenere. Nei paesi dove sono già presenti, tali prodotti stanno dimostrando la capacità di favorire dei risultati eccezionali sul piano economico e turistico, in quanto attorno a loro si stanno moltiplicando le feste e gli incontri».
Paola Franco, presidentessa dei Comuni DeCo vicentini, ha spiegato quali saranno i prossimi passaggi.
«Le DeCo non sono ancora state riconosciute a livello regionale, perché la Regione certifica solo le denominazioni di standard europeo, come Doc e Dop - ha spiegato - ma abbiamo aperto un tavolo di lavoro con l´assessore al turismo Marino Finozzi e con il presidente Luca Zaia per una legge a sostegno della cultura DeCo anche nelle altre Regioni».
«Il ristoratore che aderisce alla Confraternita - ha concluso Roberto Astuni, presidente dei Ristoratori DeCo - firma un vero e proprio impegno. La diffusione delle DeCo può avere effetti positivi sul turista che vuol conoscere il territorio e la sua cultura».E.S.

Fonte: Il giornale di Vicenza

Enrico Saretta