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È rimasto a Vicenza un'ora e mezza, ma pur correndo su e giù da Milano (ieri sera aveva un cena per 200 persone da preparare) non è voluto mancare al ricordo ufficiale e alla consegna del Premio intitolato all'amico e collega. Carlo Cracco, cuoco nato a Creazzo ma oramai milanese di adozione, primo attore sulla ribalta internazionale della gastronomia, ieri ha portato la sua testimonianza in ricordo di Severino Trentin, il cuoco di 51 anni scomparso a luglio dopo aver lottato sei anni contro un tumore. «Una persona dalle qualità umane e professionali elevatissime, di bontà d'animo unica. Anche se ti chiedeva l'impossibile gli dicevi di sì per il modo in cui te lo chiedeva». Cracco ha raccontato anche come ha conosciuto - ai tempi in cui lavorava con Gualtiero Marchesi, oltre vent'anni fa - sia Severino che Enzo “Penacio” Gianello. «Erano venuti a cena da Marchesi e io dovevo tornare a casa. Non li conoscevo. Chiesi loro un passaggio. Partimmo all'una di notte. Da lì nacque un'amicizia».

Carlo Cracco assieme a Enzo Gianello hanno consegnato alla vedova Nerina Lunardi la pergamena della prima edizione del Premio intitolato a Severino Trentin, istituito dai Ristoratori artigiani (guidati da Sergio Boschetto) e dall'Assoartigiani, presente con il presidente Giuseppe Sbalchiero. Oltre a lui, hanno portato il loro saluto l'assessore provinciale Luigino Vascon e il presidente della Coldiretti, Diego Meggiolaro.
Prima della consegna del premio, e un toccante video prodotto da Carla Padovan, il giornalista Antonio Di Lorenzo ha ricordato la figura del cuoco, indicandolo come uno di quei geni usciti dall'Istituto “Rossi” di Vicenza, al pari di altri grandi nomi, come l'imprenditore Franco Gemmo e di scienziati come Federico Faggin. «Sono persone che vedono nel profondo delle cose e lontano, capiscono le opportunità, hanno i piedi ben piantati nella tradizione ma sanno come innovare senza perdere i valori».
Condotto da Vladimiro Riva, regista del progetto, l'incontro ha visto anche gli interventi di Roberto Astuni sulle Denomiazione comunali e il ruolo avuto da Severino Trentin nel promuoverle, di Francesco Soletti, che ha indicato l'Expo del 2015 come l'occasione per sviluppare le “Deco” vicentine, e di Roberto De Donno, che ha condotto una ventina di studenti universitari pugliesi a conoscere la realtà delle “Deco” vicentine. Folla in platea, a testimonianza di quanto Trentin fosse amato.

IL GIORNALE DI VICENZA 23/11/2010

 

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Fote della giornata: premioDeco.jpg  premioDeco_1.jpg premioDeco_3.jpg