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È dedicato agli studenti delle scuole alberghiere il "Premio De.Co. Severino Trentin", nuova iniziativa indetta dai Ristoratori di Confartigianato Vicenza per onorare la memoria di un collega sempre prodigatosi nella promozione dei prodotti alimentari locali. L´iniziativa è stata presentata all´Istituto San Gaetano di Vicenza, dove ha fatto gli onori di casa il preside Paolo Faccin e dove alcuni giovani studenti hanno poi dato prova della loro bravura, con un "padrino" d´eccezione: uno dei cuochi più famoso d´Italia, lo chef vicentino Carlo Cracco, 47 anni. Il suo ristorante a Milano è ritenuto uno dei 50 migliori del mondo. È anche giudice nella trasmissione televisiva su Sky "Masterchef".

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All´iniziativa i Ristoratori Confartigianato (circa 300) lavorano da tempo per coinvolgere non solo i professionisti attuali ma anche i giovani, futuri chef e ambasciatori del nostro territorio. Hanno aderito al premio tutti i sei istituti Alberghieri della Provincia.«La scelta di intitolare il Premio a Severino Trentin è stata quindi quasi naturale, considerata quella che era la sua attenzione per quanto di meglio rappresenta la vicentinità in cucina», ha spiegato Ruggero Garlani, presidente della categoria alimentari di Confartigianato Vicenza.

Il Premio verrà assegnato al gruppo di studenti che produrrà la migliore tesi di approfondimento su un determinato prodotto De.Co. (denominazione comunale, ben 61 in provincia) della nostra provincia: per la prima edizione è sul Mais Marano.

Obiettivo dell´iniziativa è sostenere i prodotti De.Co. impegnandosi a rendere queste eccellenze di nicchia ancor più conosciute e apprezzate. Questo l´intento anche della "Magnifica Confraternita dei Ristoratori De.Co.", la 41esima nel vicentino, un circuito di ristoranti che promuovono attivamente tali prodotti secondo un codice di autoregolamentazione.

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A Cracco il compito, sollecitato dal giornalista Antonio Di Lorenzo, di fornire ai giovani qualche ingrediente per il successo: «Non esiste una ricetta, ma il fatto che in molto oggi scelgano di diventare cuoco dipende dal fatto che è cambiata la percezione della cultura del cibo ed è questa che va sviluppata e valorizzata. Come? Prima conoscendo a fondo il proprio territorio e i suoi tesori, poi aprendosi al mondo per vedere cosa accade lontano da qui, per relazionarsi con altri colleghi e altre culture. Fare il cuoco oggi non significa più stare solo in cucina: il nostro è diventato un mestiere che chiede aggiornamento continuo per capire dove va il mondo e anticiparne, le tendenze».

Il gruppo di studenti vincitori riceverà una borsa di studio e uno dei vincitori avrà l´opportunità di conoscere da vicino il ristorante milanese di Carlo Cracco, grazie a un periodo di pratica e affiancamento.

Fonte Il Giornale di Vicenza, 24 gennaio 2012