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«El mas'cio xe 'na botega». «Del mas'cio non se buta via niente». Proverbi e modi di dire tradizionali entrati nel patrimonio comune, nella memoria collettiva.

Quasi un affettuoso ricordo del maiale, che muore di morte violenta e dopo risorge in squisiti salumi e ricchi piatti. Al maiale, il Consorzio di promozione turistica “Vicenza è” e la Provincia di Vicenza hanno dedicato un libro di 140 pagine, edito da Terra Ferma. Il volume prende in esame la tradizione vicentina legata al maiale: ossia salumi, ricette ma anche norcini, ossia gli specialisti del settore. Li è andati a cercare Carla Urban, che ha compilato un elenco ragionato degli esperti che fanno vivere le antiche tradizioni legate alla macellazione e al confezionamento dei salumi. Il suo è un viaggio che spazia in tutta la provincia, da Mon! teviale a Recoaro, da Sovizzo a Valli del Pasubio.

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Ad Amedeo Sandri, cuoco con la passione di scrivere sin dai tempi de “La Cucina Italiana” con Giuseppe Maffioli, negli anni Settanta, è toccato un altro compito: raccontare la tradizione vicentina legata al maiale. Nel volume sono elencati (e spiegati) i diversi tipi di salumi ricavati dal maiale; sono anche presenti 53 ricette di piatti, nelle splendide fotografie di Cristiano Bulegato, che ne testimoniano, appunto, la resurrezione.
Lo scopo del volume è illustrato da Dino Secco, vicepresidente della Provincia, nella prefazione del libro: legare il turismo ai prodotti di tradizione è una leva che gli enti vogliono usare per migliorare la capacità di attrazione del Vicentino, che vanta molte prelibatezze.

Fonte Il Giornale di Vicenza, 19 gennaio 2011