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MONTECCHIO M. Ieri in Villa Cordellina un convegno nazionale con una cinquantina di Comuni e l´esposizione di un´ottantina di alimenti tipici

I 55 prodotti a denominazione comunale volàno per il turismo Il Consorzio “Vicenza è” ora punta a portarli all´Expo 2015 di Milano


I prodotti vicentini a Denominazione comunale (DeCo) uniscono l´Italia. Erano presenti quasi cinquanta Comuni e un´ottantina di alimenti tipici, ieri in Villa Cordellina a Montecchio Maggiore, all´assemblea dei Comuni De.Co. di Vicenza organizzata dalla Provincia e dal Consorzio “Vicenza è” per gettare le basi per la costituzione di una “Federdeco” nazionale, un´unione cioè di prodotti tipici, non solo del Vicentino ma di tutte le regioni e delineare, al contempo, il percorso verso l´Expo 2015 di Milano. 
Una decina d´anni fa, le DeCo italiane erano appena poche centinaia, oggi sono circa 500, di cui 55 nel solo vicentino tra quelle già iscritte e quelle per le quali è stato istituito il registro ma i prodotti sono ancora in attesa di iscrizione. Poi ce ne sono cinque la cui approvazione è in itinere (capretto bianco di Gambellara; baccalà alla vicentina, grappa e formaggi di Montegalda; tortelli di Arzignano; suca baruca di Zovencedo; formaggio collina veneta di Tezze sul Brenta). Presente al dibattito, moderato da Antonio Di Lorenzo caporedattore de Il Giornale di Vicenza, anche Nino Sutera direttore dell´università Rurale Saperi&Sapori di Mensi, in Sicilia, che ha affermato che «le DeCo non si esauriscono in una semplice delibera comunale e sono così importanti per l´identità culturale del territorio che vorrei poter trasformare in una DeCo anche il castello della baronessa Carini, che conta 800 mila visite l´anno. Questi prodotti sono l´ideale strumento di promozione del territorio». Presente anche Domenico Maraglino di “DeCo Puglia”, che due anni fa ha riscoperto la clementina di Massafra (TA). Diego Meggiolaro, ex presidente di Coldiretti Vicenza, ha confermato che «la DeCo sta dentro l´anima come il respiro».
Interventi anche di Dino Secco presidente di “Vicenza è”, che all´Expo 2015 vuole che sia presente una DeCo per ogni comune della provincia, e di Mauro Santinato esperto di turismo: «Le DeCo sono un´ottima occasione per promuovere il territorio a livello turistico. Il turismo di oggi non si basa solo sulla globalizzazione, ma cerca soprattutto l´unicità dei prodotti». Dal biscotto Maraneo di Costabissara al riso Vialone nano e Carnaroli di Grumolo delle Abbadesse, dalla mostarda vicentina di Montecchio al broccolo fiolaro di Creazzo e dal Miele della Valdichiampo ai “Gobeti” di Zermeghedo, le DeCo oltre alla qualità e all´impegno delle Amministrazioni hanno in comune un fondamentale veicolo di promozione: le Pro loco. «L´aspetto principale delle DeCo - spiega Giorgio Rossi, presidente provinciale Unpli Vicenza - è che sono prodotti a denominazione comunale, non nazionale o europea, e si identificano come la fase conclusiva del processo di certificazione turistico-gastronomica di un territorio. Per questo le Pro loco, che ritengo debbano fare squadra con produttori, amministratori e ristoranti, sono il mezzo più idonei per sponsorizzare le DeCo. Per Roberto Astuni, presidente della Confraternita dei ristoratori DeCo Vicenza, «l´idea è raggruppare sotto un unico cappello i ristoranti, in tutto 30, che sostengono questi prodotti. Con questa giornata viene di nuovo sancito il nostro ruolo». L´incontro è stato anche l´occasione per presentare il gruppo “Amici delle DeCo”: «Con quest´iniziativa - afferma Vladimiro Riva, consigliere delegato di “Vicenza è” - vogliamo riunire in un unico gruppo non solo i rappresentanti comunali, ma anche amici, simpatizzanti e appassionati. All´Expo di Milano, accanto alle tecnologie più avanzate, proporremo i prodotti della tradizione per farli conoscere e, attraverso questi, incentivare il turismo». Infine, a salire sul tavolo dei relatori, l´assessore regionale Roberto Ciambetti in veste di portavoce del presidente Luca Zaia. 

Fonte: Il Giornale di  Vicenza 1/12/2013