Notizie

Sette serate per gustare il broccolo fiolaro De.Co.

Sette appuntamenti per gustare il broccolo dall'antipasto al dolce. Dall'8 gennaio al 19 febbraio il paese del fiolaro ospita la rassegna enogastronomica “A tavola con il broccolo fiolaro di Creazzo De.Co.”.


Si tratta della prima iniziativa ufficiale della neonata Confraternita del broccolo, sodalizio costituito da 37 soci fondatori, per promuovere e valorizzare l'ortaggio coltivato nella zona collinare del territorio comunale. Della Confraternita, presieduta dall'assessore alla cultura di Creazzo Mirella Olivieri, fanno parte istituzioni locali, commercianti, produttori e ristoratori.


La rassegna è stata organizzata grazie al connubio tra produzioni tipiche e ristorazione: un ruolo importante nella “riscoperta” del broccolo l'hanno avuto infatti i ristoratori di Creazzo aderenti alla Fipe-Confcommercio, che ! hanno saputo recuperare la tradizione culinaria ma anche proporre nuove ricette per portare in tavola il broccolo.


“A tavola con il broccolo” proporrà quindi 7 serate che coinvolgeranno altrettanti locali creatini: l'elenco è disponibile sul sito www.ristoratoridivicenza.it, portale dell'enogastronomia e dei professionisti della ristorazione vicentina creato da Confcommercio Vicenza.

 

Fonte Il Giornale di Vicenza, 05 gennaio 2011

Dieci giorni di sagra con piatti e ricette del broccolo fiolaro

Una montagna di broccoli fiolari, circa 20 quintali, pronti per essere gustati in tante ricette. Sarà questo, e molto altro, la 12^ edizione della sagra del broccolo di Creazzo ospitata nel palatenda del polisportivo che, dopo l'apertura con la cena di gala, curata dai ristoratori della neonata Confraternita del broccolo fiolaro, proseguirà venerdì 14 alle 20 con la passeggiata sui luoghi di coltivazione dell'ortaggio. La camminata, che partirà da piazza Roma, sarà animata dai ragazzi della scuola media e guidata da Angelo Lorenzato.


broccolo_fiolaro


Ricco il programma che affianca intrattenimenti di vario tipo ai momenti gastronomici; tra gli appuntamenti anche un connubio tra fiolaro e piatti della cucina piemontese. «Questa sagra – ha detto il sindaco Stefano Giacomin – deve essere anche un motore per ! far conoscere la nostra realtà comunale». La manifestazione vede la collaborazione di diverse realtà: dalla Pro loco al comune, dai coltivatori ai ristoratori, dai commercianti alle scuole.

«La sagra - ha sottolineato il vicesindaco Giuseppe Serraino - è anche una vetrina per le realtà economiche di Creazzo». Novità importante di quest'anno, com'è stato evidenziato dall'assessore alla cultura Mirella Olivieri e dalla presidente della Pro loco Beatrice Girardello, è la confraternita nata per promuovere e tutelare l'ortaggio. «Il broccolo – ha detto Daniele Gentilin, rappresentante di Coldiretti Creazzo – è un'opportunità anche per trainare altri prodotti della zona, per esempio l'olio”.


La kermesse si concluderà il 23 gennaio; proseguirà fino al 19 febbraio la rassegna enograstronomica promossa dalla Confraternita

(info: www.ristoratoridivicenza.it).

 

Fonte Il Giornale di Vicenza, 13 gennaio 2011

A tavola con il broccolo fiolaro

Sarà perché è buono, ricco di proprietà benefiche ed estremamente versatile in cucina, fatto sta che il broccolo fiolaro, considerato uno dei prodotti di punta del ricco patrimonio gastronomico provinciale, piace sempre più, ai vicentini e non solo.


Tanto che quello che è stato definito "il prodotto vicentino del decennio" è finito persino nell'orto della Casa Bianca per volontà della first lady, Michelle Obama. Nel corso degli ultimi anni si è verificata una vera e propria riscoperta di questo prodotto tipico, una specialità del territorio che il comune di Creazzo ha deciso di tutelare con il marchio De.Co. Basti pensare che dopo un periodo in cui la produzione era stata interessata da un calo, oggi è quasi raddoppiata, attestandosi così ai livelli di un tempo. E sono numerosi i ristoratori che hanno deciso di promuovere questo prodotto di qualità proponendolo nei propri menù. Tra questi Graziano Cortese, titolare del ristorante pizzeria "Bellavista" Creazzo, componente dello staff di ristoratori della "Festa del broccolo fiolaro", nonché uno dei maggiori produttori del rinomato ortaggio.


Attraverso i suoi gustosi piatti Cortese ha dimostrato che con questo straordinario prodotto è possibile realizzare mille fantasiose ricette sia salate che dolci, dal cocktail fino al dessert. Si sposa bene con la pasta e con il risotto, con la carne e con il pesce ma anche, perché no, con i dolci come le frittelle e "la putana", il tipico dolce vicentino di pane raffermo, polenta, mele, uvetta e grappa. Tra le ultime creazioni dello chef di Creazzo, rigorosamente a base di broccolo fiolaro De.Co., hanno inoltre riscosso grande successo la grappa, il pesto e una prelibata "pizza terra mare alla vicentina", a base di broccolo e baccalà alla vicentina. Inoltre Cortese, insieme agli altri nove produttori locali, ha deciso di d! are vita ad una confraternita il cui scopo è quello di tutelare e promuovere ulteriormente l'unicità del broccolo fiolaro De.Co. Il prossimo, ambizioso obiettivo degli associati è quello di incrementare l'attuale produzione dalle 50-160 mila piante l'anno fino a 300-400 mila.

Fonte Il Giornale di Vicenza, 13 gennaio 2011

Creazzo celebra il prelibato broccolo fiolaro

Dopo il grande successo degli anni scorsi, Creazzo si appresta a celebrare nuovamente il suo prodotto tipico più celebre con la "Sagra del broccolo fiolaro", giunta alla 12^ edizione. La festa entrerà nel vivo a partire da domani sera, proponendo come di consueto un ricco calendario di iniziative tra gastronomia e intrattenimento. E naturalmente non mancheranno le occasioni per gustare il broccolo fiolaro in mille declinazioni di sapore. Alle ore 20 da Piazza Roma partirà una visita ai luoghi di coltivazione del broccolo fiolaro, con degustazione finale. Sabato alle 15 ci si potrà invece cimentare con l'"Orienteering caccia ai punti". Poi alle 19 aprirà il fornitissimo stand gastronomico, che ogni giorno proporrà un ricco menù a base di broccolo.


Domenica 16 invece è in programma un'esposizione di prodotti tipic! i del Veneto, che si potrà ammirare anche la domenica successiva e alle 12.30 la rassegna "Incontri a tavola con i sapori di Creazzo" propone un pranzo preparato dalla Cucina Tomasi; seguiranno la presentazione della Confraternita del broccolo fiolaro di Creazzo e l'esibizione del corpo bandistico e delle majorettes di Creazzo. Poi martedì 18 alle ore 11 è prevista una visita alle scuole elementari per presentare gli elaborati degli alunni, mentre lunedì 17 alle ore 20 lo chef Gianluca Tomasi terrà un corso di cucina dedicato al broccolo fiolaro, con degustazione finale. E ancora sabato 22 alle 12.30 "A pranzo con i nonni", con animazione dei ragazzi della scuola media di Creazzo.


Infine domenica 23 è stata organizzata una suggestiva passeggiata panoramica sul colle di Creazzo. Ogni sera inoltre ci saranno tanta musica (Tony la muerte, Diva Scarlet, Toys, The Voodoo Tongue, Are(a)zione, Velvet Dress, Sir oliver Skardy & Farhenheit 451, Eden e R! ising Horizons) ballo liscio (con l'orchestra Mirage), intratt! enimento e momenti divertenti ("Velone e... veloni" con Mario Mantoan e Massimiliano Cattani e "Ridemo e schersemo come 'na volta tanto Jani passa lo stesso").

Fonte Il Giornale di Vicenza, 13 gennaio 2011

Creazzo è in festa per il broccolo fiolaro

Ha preso il via a Creazzo la 12° Sagra del broccolo fiolaro. Fitto il programma di eventi: passeggiata tra i luoghi di coltivazione del broccolo (domani partenza ore 20 da piazza Roma), Orientering Caccia ai punti (sabato 15 alle 15 ritrovo al Polisportivo), esposizione dei prodotti tipici del Veneto (domenica 16 dal mattino), presentazione della Confraternita del Broccolo (domenica alle 12.30) e l'esibizione della banda G. Verdi e delle majorettes (domenica alle 15).

Dopo il corso di cucina sul broccolo in programma lunedì 17 alle 20 con lo chef Gianluca Tomasi, martedì 18 dalle 11 saranno protagonisti gli alunni delle elementari che presenteranno degli elaboratori sul broccolo mentre in serata (alle 20) largo a “Veline e veloni”. Chiude questa prima parte di appuntamenti l'iniziativa “Il broccolo fiolaro viaggia” nei piatti degli chef piemontesi (mercoledì alle 20).


Naturalmente non mancherà un fornito stand gastronomico a tema che funzionerà sabato15 martedì 18 e giovedì 20 sin dalle 18.30 e domenica 16 anche a mezzogiorno.


Fonte Il Giornale di Vicenza 13 gennaio 2011

Mandorle, miele, zucchero e albume d'uovo: un equilibrio tra gusto dolce e croccante

A Milano l'emblema del Natale è il panettone, a Verona il pandoro e a Lonigo... il mandorlato. Ma non solo a Lonigo è apprezzato questo dolce, più morbido del torrone, che è pentato un prodotto natalizio per antonomasia. Un po' dappertutto è gustato il mandorlato: tanto per restare nel Vicentino, anche a Solagna, dall'altro capo della provincia, a dicembre c'è una sagra dedicata.

Lonigo è la capitale di questo dolce nel Vicentino. È così da quasi cent'anni, da quando il nonno di Roberto Cestaro cominciò a vendere su larga scala questo fortunato impasto di mandorle, miele, zucchero e albume d'uovo. Ingredienti semplici che, nelle mani del maestro pasticcere, si trasformano in una sostanza bianca, dolce e friabile che fonde in aureo equilibrio la croccante consistenza della mandorla con il sapore inconfondibile del miele.

Roberto Cestaro mandorlato

"Requisito di partenza per fare un mandorlato di qualità è l'eccellenza della materia prima - spiega Roberto Cestaro, titolare dell'omonima ditta che dal laboratorio leoniceno di via Cesare Battisti spedisce il suo prodotto in tutta Italia - Le mandorle arrivano dalla Spagna o dalla Sicilia e devono essere di pezzatura uniforme per garantire il giusto dosaggio dell'amalgama. Il miele è per la maggior parte acquistato in Ungheria, dove, nella zona del lago Balaton ricca di piante di acacia, si ottengono volumi di produzione impensabili in Italia. A questo viene aggiunto in minor quantità il “millefiori” nostrano, un nettare molto dolce e quindi adatto ad aumentare il tasso zuccherino del miele ungherese.

L'albume, infine, è fornito dalla ditta Gandolfi, che si trova proprio a Lonigo, a pochi metri dal mio laboratorio". Una volta ottenuti gli ingredienti giusti, entra in campo l'abilità dell'artigiano: "Per prima cosa bisogna tostare le mandorle, che acquistiamo fresche e pelate - continua Cestaro - Poi si procede all'impasto e alla cottura rispettando metodi e tempi dettati dall'esperienza maturata in tanti anni. È importante arricchire con miele e zucchero il sapore neutro delle mandorle per ottenere un gusto calibrato che esalti le qualità di tutti gli ingredienti. L'albume fa da collante e da decorazione, come si può vedere dalla ragnatela bianca che avvolge il prodotto finito è che pentata il marchio di fabbrica del mandorlato Cestaro".

Prodotto natalizio per eccellenza, il dolce leoniceno registra in dicembre il picco delle vendite. La regione che dimostra il maggior gradimento è il Veneto, seguita dalle Marche e dalla Puglia.
Il mandorlato è stato di recente inserito dal comune di Lonigo nella lista dei prodotti a marchio “De.C.O.” (denominazione comunale di origine) assieme alla soppressa, al provolone e al riso di Bagnolo.

mandorlato

In attesa del broccolo fiolaro e le sue grandi ricette

Comincia la stagione fredda e fra un paio di mesi si potrà apprezzare uno degli ortaggi fiore all'occhiello di Creazzo: il broccolo fiolaro. Questa tipicità appartiene alla famiglia delle Crocifere - specie Brassica Oleracea, di cui fanno parte numerose sottospecie molto più conosciute, quali il cavolfiore, i cavoletti di Bruxelles, il cavolo rapa, la verza, il capuccio.

Il termine broccolo deriva dalla parola "brocco" che significa germoglio, rampollo. Il termine fiolaro invece è di origine dialettale ed indica i cd. "fioi" (figli), germogli di consistenza erbacea, secondari rispetto all'apice centrale dominante, che sono inseriti lungo il fusto ed all'ascella delle foglie. I "fioi" e le foglie più giovani costituiscono la parte edule del broccolo, che viene sempre utilizzato cotto in squisite ricette tradizionali.

 

Fonte Il Giornale di Vicenza 26 Ottobre 2010

Il fico “de la resta” di Creazzo sposa la faraona. Sulle colline del Comune della cintura

Il fico “de la resta” di Creazzo sposa la faraona. Sulle colline del Comune della cintura urbana cresce una particolare varietà di fico, detto appunto “de la resta”, che è l'ultimo a maturare. Ha il frutto più piccolo di quello che si è abituati a trovare in commercio, ma la polpa è più soda e dolce. Un prodotto che, a detta di uno dei suoi mentori, Graziano Cortese, titolare del ristorante-pizzeria “Bellavista”, «cresce così buono solo a Creazzo». Il motivo? Sta nel particolare terreno della collina, dalla composizione sabbiosa, limosa e calcarea, e dalla regolare esposizione al sole, tutti fattori che creano il microclima ideale, anche se la produzione è molto ridotta. «Ogni anno - spiega Cortese - vengono prodotti tra i 7 e i 10 quintali di fichi, anche se è difficile stabilirlo con precisione, perché è una coltivazione di tipo familiare. Si tratta di un prodotto di nicchia, con poca quantità ma ha molta qualità».

Il fico de la resta


Queste caratteristiche del frutto di Creazzo hanno spinto il cuoco a elaborare la ricetta della faraona disossata con ripieno di carni bianche e “fico de la resta”. Il piatto, però, si trova in menu solo in un periodo molto limitato dell'anno, perché Cortese, creatino doc, la realizza con soli frutti autoctoni: «La cuciniamo solo in agosto e settembre – sottolinea - quando ci sono i fichi “de la resta”. Dopo potremmo proseguire con altri tipi, che si trovano anche più avanti, ma non è la stessa cosa, perché il nostro è particolare, più piccolo e dolce e ha una polpa più soda e cremosa ideale per il ripieno».


Il “fico de la resta” di Creazzo ha imboccato ! la strada della “Deco”, approvata invece per un altr! o prodotto della collina ben più noto nel Vicentino: il broccolo fiolaro. L'ortaggio, che vanta una produzione di almeno 150 quintali l'anno, è stato recuperato nel tempo ed ora è protagonista di una sagra frequentatissima, oltre che oggetto di innumerevoli ricette, molte elaborate da Cortese, dalla pizza alla grappa al pesto.

Fonte Il Giornale di Vicenza, 25 settembre 2010

Nere fuori, viola dentro Le incredibili patate di Selva di Trissino

Più che un prodotto di nicchia, sono una vera rarità: un solo coltivatore le produce, e appena una ventina di chili l’anno

Sono nere fuori, viola dentro. Ideali per stupire a tavola, servendo degli gnocchi viola assolutamente inconsueti. Ma è inutile cercare queste patate nei negozi. Non si trovano. È difficile scovarle anche nel luogo d’origine, la frazione Selva di Trissino. Se domandate in giro in paese, in molti vi risponderanno che le conoscono, sì, ne hanno sentito parlare, qualcuno le perfino assaggiate. Ma che siano in commercio è da escludere. Nemmeno nelle contrade sulla collina a cavallo fra Trissino e Arzignano, loro terra d’origine. La produzione è assolutamente limitata: appena venti chili, niente a confronto della produzione complessiva delle patate normali a Trissino, quattromila quintali. Tutto merito delle colline vulcaniche e degli strati sabbiosi che ne costituisc! ono un ottimo terreno di coltura.


Più che un prodotto di nicchia, si tratta quindi di una vera e propria rarità. Se Slow Food ha inventato i presìdi per segnalare e tutelare i prodotti in via d’estinzione, nel caso delle patate nere di Selva di Trissino più che dei presìdi ci vorrebbe una guarnigione intera. Di gastronomi, s’intende.
L’esigua quantità giustifica l’intervento dell’Istituto di genetica sperimentale, lo “Strampelli” di Lonigo. Ne è testimone Piergiorgio Del Grande, funzionario della Provincia bifronte: metà settimana si occupa di agriturismi e metà settimana lavora allo “Strampelli”, dove ha conservato e coltivato questa patata particolarissima.


A Selva c’è solo un coltivatore che ancora produce queste patate nere: si chiama Natale Cenzato, è nato appunto il giorno di Natale e ha settant’anni. È l’unico nel Vicentino che colt! iva questo tubero, eredità delle patate che un tempo eran! o diffusissime e hanno sfamato l’Europa nei secoli passati. Del Grande ritiene che forse nel Veneto ci sarà uno o due coltivatori (c’è memoria di qualcuno a Treviso) di questo tipo. Cenzato ormai è in pensione, ha venduto tutti i campi e solo per passione coltiva due qualità particolari di questa patata del genere “Bindia”. Si tratta appunto della patata nera e della patata denominata “ovo de galo”: di quest’ultima, peraltro, non è l’unico produttore, visto che la coltivazione è più diffusa a Selva di Trissino, ma sempre per uso familiare.


Le patate nere hanno avuto un destino infelice: dopo aver salvato l’Europa dalla fame, l’eccesso di incroci le ha indebolite, la patata s’è ammalata e poco alla volta è scomparsa a vantaggio di varietà più resistenti.
La varietà indicata come “ovo de galo”, a pasta bianca e forma allungata, si sposa bene con il pollo arrosto: il consiglio di Cenzato è di toglierla dal fuoco a mezza cottura, tagliarla a fette tonde e metterle a rosolare assieme al pollo.

Fonte: Il Giornale di Vicenza, 16 settembre 2007

Dopo la “Deco” un marchio e il radicchio potrà decollare

«Solidarietà, volontariato, tradizione, identità e promozione del prodotto sono il motore di questa festa: una ricchezza da tutelare e incrementare. L'amministrazione è disponibile ad affiancare i produttori qualora vi fosse l'intenzione di andare oltre la produzione». Ha esordito così Fabrizio Ceccato, sindaco di Asigliano, alla tavola rotonda proposta in occasione della 21^ Festa del radicchio rosso sul tema “Trasformazione del prodotto: a chi conviene?”.
Dopo l'iter per conseguire la De.C.O., denominazione comunale che a Vicenza possono vantare soltanto 25 comuni (tra cui Asigliano) e circa 400 amministrazioni in tutta Italia, si punta ora al marchio di qualità. «La denominazione è stata un passo importante ma non sufficiente - continua - per tutelare un prod! otto che in un ventennio si è evoluto, grazie all'Istituto di genetica e sperimentazione agraria Strampelli. Ora dobbiamo tutelarlo con un marchio».


Altro punto fondamentale la promozione. Nel luglio scorso l'amministrazione era presente, a fianco di quella leonicena, alla festa della comunità di Abensberg in Germania, nel mese di ottobre ha presentato il radicchio nello stand della Regione al salone del gusto di Torino. «Qualche giorno fa - sottolinea Ceccato - abbiamo avuto in visita una delegazione di studenti della Puglia. Sono venuti a Vicenza per apprendere il marketing territoriale e studiare le eccellenze beriche, tra le quali il radicchio rosso di Asigliano».

radicchio_gdv_12.12.10


Tra le autorità presenti alla tavola rotonda, coordinata da Claudia Milani Vicenzi, l'assessore regionale Ciambetti, che ha ricordato quanto il presidente Zaia tenga alla promozione del territorio, il presidente del consiglio della Provincia di Verona Pastorello, il direttore di Vicenza Qualità Germaine Barretto, promotrice dell! 'evento di promozione del “made in Vicenza" , tenutosi al Teatro della cucina, nella città del gusto del Gambero Rosso di Roma, e che visto come protagonista il radicchio asiglianese. Presenti anche il presidente della Coldiretti Vicenza, Diego Meggiolaro, e quello della banca Credito Cooperativo Vicentino, Giancarlo Bersan, sostenitore della trasformazione del prodotto e della necessità di “coltivare l'orgoglio delle eccellenze del territorio".
Soddisfatto dei risultati raggiunti dai coltivatori anche l'onorevole Vascon, assessore all'agricoltura della Provincia ed inventore dello slogan: “Mangia genuino, mangia vicentino". «Sarei contento - ha aggiunto ironicamente - se conoscessero il radicchio di Asigliano almeno in provincia».


Ma la promozione del prodotto non è l'unico problema: nei prossimi anni questa eccellenza del territorio dovrà convivere con un biodigestore. «È una contraddizione amministrativa e pol! itica - denuncia Vascon -: la Regione ha fatto una legge contro la cementificazione e la costruzione di nuovi capannoni. Ora sottraiamo territorio ad una produzione di qualità per smaltire rifiuti: non è possibile». S.Z.

Fonte: Il Giornale di Vicenza, 12 dicembre 2010