Notizie

Il liquore dei frati girolimini potrebbe diventare un prodotto a Denominazione Comunale di Origine.

Sarà una commissione a decidere chi merita o no l'iscrizione all'apposito “registro di qualità”

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Nell'ultimo consiglio comunale il Comune di Santorso ha infatti deciso di istituire il marchio De.Co allineandosi con altre amministrazioni locali che hanno scelto questo strumento per marcare la qualità di un prodotto locale.
«Con questo strumento vogliamo salvaguardare le peculiarità produttive e le lavorazioni tradizionali di alcuni prodotti che sono strettamente legati alla nostra terra e alla nostra comunità - commenta Paolo Manza, assessore alle attività produttive -. Si tratta di un iniziativa per lo sviluppo e l'incentivazione delle attività produttive, del turismo e del commercio, che speriamo possa anche garantire una più equa remunerazione del lavoro montano».
Chi fosse interessato a far ottenere la De.Co ad un prodotto locale deve presentare domanda in Comune, evidenziando le caratteristiche del prodotto, gli ingredienti e la procedura del prodotto, dalla prima attività di produzione sino all'imballaggio e alla sua conservazione. Sulla ammissibilità della iscrizione nel registro di qualità si pronuncia una commissione nominata dal sindaco. AL

GIORNALE DI VICENZA 29/10/2010

CHIAMPO. Riconoscimento all'insaccato tipico

Quattro macellerie nobilitate dal De.Co per la “cincionèla”

La giunta comunale ha accolto nel registro dei prodotti De.Co., la denominazione comunale, quattro attività di Chiampo che producono la “cincionèla co' la rava". Le macellerie Guglielmo Chiarello in Via Volta, Giovanni Raniero in Via don P.Mistrorigo, Angelo e Paolo Raniero in Via S.Martino, Felice Ghiotto in Via Grumello sono qualificate alla vendita e alla produzione del particolare insaccato.

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La "cincionèla co' la rava", un tempo diffusissima, è stata riscoperta attraverso un lungo lavoro che ha portato al riconoscimento De.Co, con lo scopo di conservare le tradizioni, valorizzare i prodotti locali, stimolare e promuovere le tipicità del territorio.
La rapa gialla, esclusivamente prodotta nella Valle del Chiampo, è la protagonista di questo prodotto. Un tempo era usata dalle famiglie contadine per “allungare" l'impasto delle salsicce, potendo così inserire meno carne. Oggi la “cincionèla co' la rava" è riscoperta come gusto delicato.
Ma come si prepara la “cincionèla co' la rava"? Le modalità di insacco sono svolte esclusivamente a mano. La rapa gialla, assieme a sale, pepe e nove moscata, è presente in percentuale variabile tra il 25 ed il 30% sul totale. Del suino si utilizzano polpa e rifilature di spalla, di coppa, goletta, coscia e magro di pancetta.
Il logo De.Co sarà apposto su ciascun pezzo prodotto, così come potrà essere sulla carta che avvolgerà il salume.
«Abbiamo lavorato molto per riportare a conoscenza questo prodotto che aveva una storia di povertà - ha spiegato Francesco Fochesato, assessore all'agricoltura, industria e artigianato -. Un piatto che ha da dire ancora molto sulle nostre tavole». M.P.

GIORNALE DI VICENZA 22/10/2010

 

Lo chef Enzo Gianello ospite del programma "Casa Alice"

I prodotti De.Co. broccolo fiolaro di Creazzo, patate di Rotzo e trota di Altissimo protagonisti della trasmissione CASA ALICE del canale tematico ALICE TV visibile sul canale SKY 416 e sull’IPTV, la tv di Telecom Italia grazie al Consorzio Vicenzaè impegnato da tempo nella valorizzazione dei prodotti tipici con particolare attenzione per la loro valenza turistica.

La puntata che andrà in onda mercoledì 20 ottobre alle 8,30 e alle 18,30, si intitolerà “La cucina salutare ed i ristoranti di lunga vita”, è condotta da Franca Rizzi ed è stata registrata nei giorni scorsi a Roma con lo chef Enzo Gianello Penacio e la nutrizionista Dott.ssa Albini,

Lo chef vicentino proporrà una ricetta a base di trota di Altissimo, broccolo fiolaro di Creazzo e Patate di Rotzo: un piatto di cui saranno illustrati anche i segreti di una sana alimentazione

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Lo chef Enzo Penacio

Sempre più comuni chiedono il riconoscimento De.Co.

IL GIORNALE DI VICENZA

Mercoledì 08 Settembre 2010

SEMPRE PIÙ COMUNI CHIEDONO IL RICONOSCIMENTO PER VALORIZZARE I LORO PRODOTTI TIPICI


Alla scoperta dell’Italia De.Co.

Nel giugno 1999 Luigi Veronelli lancia l’idea che i Comuni possano valorizzare il proprio territorio attraverso le produzioni artigianali ed agricole. Quella proposta può essere considerata a tutti gli effetti l’origine delle De.Co, il marchio Comunale, che certifica la provenienza di un determinato prodotto (del comparto enogastronomico o artigianale) da un determinato territorio.
Di De.Co. si parla per la prima volta in Parlamento nell’ottobre 2001, con l’approvazione della Legge Costituzionale che rende possibile per i Comuni l’intervento in materia agricola. Sono una decina i comuni che rispondono subito. L’anno successivo arrivano al centinaio, nel 2004 salgono a 400.
Nel marzo 2007 viene pubblicata da Edizioni Forterrea, la prima Guida ai Comuni che hanno adottato la De.Co. a cura di Riccardo Lagorio. Viaggio nell'I! talia a Denominazione Comunale. Una guida turistica alla scoperta dei borghi e delle eccellenze enogastronomiche ed artigianali dell'Italia.
Oggi sono sempre più i comuni che chiedono il riconoscimento per i loro prodotti.

Patata “Monte Faldo”: parte l’iter per la denominazione comunale

IL GIORNALE DI VICENZA

Sabato 11 Settembre 2010

TRISSINO. Convegno oggi alle 16 a Selva

Patata Monte Faldo
Bollino di qualità
per quattro Comuni

Parte l’iter per la denominazione comunale e il presidio Slow Food

Quattro comuni interessati alla De.Co. (Denominazione Comunale) della “Patata Monte Faldo". La Comunità montana Agno-Chiampo di Valdagno, in collaborazione con il comitato “Festa del gnocco" di Trissino, organizza oggi alle 16, nel padiglione delle feste a Selva di Trissino, una conferenza sulla Denominazione di origine comunale di questa prelibata patata con proposta di riconoscimento nel “Paniere Slow Food " del "Gnocco di Selva di Trissino" e della “Patata Monte Faldo".
Saranno presenti i rappresentanti dei 4 territori comunali (Trissino, Brogliano, Cornedo e Nogarole), interessati alla De.Co. sovracomunale.
Ad aprire i lavori sarà il sindaco di Trissino, Claudio Rancan. Poi sarà la volta dell’assessore veneto Marino Finozzi, che parlerà di politiche regionali per la promozione dei prodotti soprattutto quelli tipici! dei territori locali; del presidente della comunità montana, Fernando Manfron, che intratterrà sulla metodologia di conservazione a lungo; di Diego Meggiolaro, componente Condotta Slow Food Vicenza, che parlerà di paniere dei prodotti agro-alimentari e di Vittorino Rasia, coordinatore del comitato “Festa del Gnocco”.A.C.

Il fico “de la resta” di Creazzo sposa la faraona

IL GIORNALE DI VICENZA

Sabato 25 Settembre 2010


Il fico “de la resta” di Creazzo sposa la faraona.

Sulle colline del Comune della cintura urbana cresce una particolare varietà di fico, detto appunto “de la resta”, che è l'ultimo a maturare. Ha il frutto più piccolo di quello che si è abituati a trovare in commercio, ma la polpa è più soda e dolce. Un prodotto che, a detta di uno dei suoi mentori, Graziano Cortese, titolare del ristorante-pizzeria “Bellavista”, «cresce così buono solo a Creazzo». Il motivo? Sta nel particolare terreno della collina, dalla composizione sabbiosa, limosa e calcarea, e dalla regolare esposizione al sole, tutti fattori che creano il microclima ideale, anche se la produzione è molto ridotta. «Ogni anno - spiega Cortese - vengono prodotti ! tra i 7 e i 10 quintali di fichi, anche se è difficile stabilirlo con precisione, perché è una coltivazione di tipo familiare. Si tratta di un prodotto di nicchia, con poca quantità ma ha molta qualità».
Queste caratteristiche del frutto di Creazzo hanno spinto il cuoco a elaborare la ricetta della faraona disossata con ripieno di carni bianche e “fico de la resta”. Il piatto, però, si trova in menu solo in un periodo molto limitato dell'anno, perché Cortese, creatino doc, la realizza con soli frutti autoctoni: «La cuciniamo solo in agosto e settembre – sottolinea - quando ci sono i fichi “de la resta”. Dopo potremmo proseguire con altri tipi, che si trovano anche più avanti, ma non è la stessa cosa, perché il nostro è particolare, più piccolo e dolce e ha una polpa più soda e cremosa ideale per il ripieno».
Il “fico de la resta” di Creazzo ha imboccato la strada della “Deco”, approvata invece per un altr! o prodotto della collina ben più noto nel Vicentino: il broccolo fiolaro. L'ortaggio, che vanta una produzione di almeno 150 quintali l'anno, è stato recuperato nel tempo ed ora è protagonista di una sagra frequentatissima, oltre che oggetto di innumerevoli ricette, molte elaborate da Cortese, dalla pizza alla grappa al pesto.

La grotta degli odori scatena gli artisti

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 10 Ottobre 2010

CURIOSITÀ. L'ex rifugio antiaereo trasformato in ricovero per formaggi e vini da stagionare emana effluvi particolari

La grotta degli odori scatena gli artisti

Un antro di 500 mq dove riposano il “Castelgrotta”, un caprino e il durello della Cantina sociale di Malo

“Vietato annusare". Ignoti writers colpiscono ancora, questa volta in modo ironico per protestare contro gli olezzi che si possono fiutare vicino all'ex rifugio antiaereo di via Castello, ora riconvertito in grotta d'invecchiamento per vini, formaggi e salumi locali.
Si chiama “la grotta dei sapori” quello che un tempo era un rifugio contro i bombardamenti utilizzato dai residenti del centro storico scledense. Le piazze e vie principali si trovano infatti a poche decine di metri dall'anfratto.

La galleria, gestita da Latterie Vicentine, ospita prodotti agricoli del territorio, certificati dal “Servizio comunale per la valorizzazione e promozione delle produzioni agricole di Schio e della Val Leogra” e marchiati “De.Co”, ovvero denominazione d'origine comunale.
Una grotta destinat! a dunque a valorizzare i prodotti tipici del territorio. Per ora, a maturare nell'antro di 500 metri quadrati, si trovano il vino durello “Ascledum”, prodotto dalla Cantina sociale di Malo , il formaggio vaccino tradizionale ma rivisitato “Castelgrotta” e un tipo di caprino.
La stagionatura si fa sentire all'esterno e non mancano le proteste dei residenti oltre che di qualche studente in transito per raggiungere le scuole superiori. Protesta simpatica tradotta in un disegno che sta facendo sorridere i cittadini di passaggio, costretti a tapparsi il naso per evitare gli effluvi. S.D.C.

Presentata la "Guida all’Enoturismo vicentino"

 

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Il Consorzio Vicenza è ha presentato la “Guida all’Enoturismo vicentino”, un volume di 144 pagine edito da Terra Ferma in italiano e inglese per conto del Consorzio stesso e della Provincia di Vicenza, presente con il vicepresidente e assessore al turismo Dino Secco e con l’assessore all’agricoltura Luigino Vascon.

I testi, curati da Francesco Soletti, dividono la pubblicazione in 5 diverse sezioni: una tratta l’andar per ville e cantine, una seconda parla del Festival dell’enoturismo, una terza delle Strade del vino, una quarta riporta il calendario delle manifestazioni e l’ultima gli indirizzi di consorzi e cantine, con un accenno anche ai distillati e alle associazioni del settore.

1000 le copie stampate, che si possono trovare presso gli uffici di informazione turistica di Asiago, Bassano, Recoaro, Tonezza e Vicenza.

E’ stato anche annunciato che il Festival nazionale dell’enoturismo, lanciato lo scorso anno in Fiera, avrà cadenza biennale per cui sarà riproposto per l’autunno 2011. Vicenza è ha anche colto l’occasione per presentare il programma degli eventi delle Strade del vino vicentine per la prossima primavera. 

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Il “Mc Trota” di Renato Rizzardi con pesci della Valdastico

IL GIORNALE DI VICENZA

Sabato 25 Settembre 2010

IL PIATTO: “MC TROTA” DI RENATO RIZZARDI


Il nuovo hamburger
ha la trota nel panino

È l'evoluzione del suo sandwich alla trota. L'ha chiamato “Mc Trota”, con un chiaro riferimento al primo e più celebre degli hamburger. Anche il suo lo è, ma Renato Rizzardi precisa subito: «Il trancio di pesce all'interno del panino è ben più consistente della fetta di carne di Mc Donald's».
La trota è quella dell'Astico: il cuoco se la procura a Valdastico, nella “Troticoltura Sella”. Sono esemplari di trota salmonata da cinque chili: «Hanno una polpa magnifica», sottolinea Rizzardi, che è titolare de “La locanda di Piero” a Montecchio Precalcino. «Mi è sempre piaciuta la trota perché è l'unico pesce davvero vicentino, che sia di Chiampo, dell'Astico o di Posina». L'affumicatura e la marinatura sono fasi coperte da segreto, che Rizzardi non sv! ela neanche sotto tortura. Il trancio di trota, appena rosolata, finisce nelle due fette di pane, che è pure prodotto nella cucina della “Locanda”.
Anche il contorno del “Mc Trota”, vale a dire la salsa ketchup e le patatine sono rigorosamente eseguite a mano da Renato Rizzardi.
Il quale tiene a precisare che il ketchup non è americano d'origine: «Ho trovato le vecchie ricette di questa salsa che serviva a marinare la carne. Gli americani l'hanno riscoperta, ma arrivano secondi. Il suo stesso nome è orientale».
Per le patate, Rizardi sceglie comunque quelle vicentine, anche se - per questa guarnitura - non punta su quelle di Rotzo, che giudica migliori per i celebri gnocchi.