Notizie dai Comuni De.Co. vicentini

Le de.co vicentine in televisione

A partire dal 29 giugno tutti i lunedì su TeleCampione (TLC) e, in contemporanea, sul canale satellitare Sky 833 andrà in onda in prima serata, verso le 21.10, un programma curato da Anna Maria Girelli Consolaro, che riguarderà 14 prodotti De.Co. (denominazione comunale) della nostra provincia.

La realizzazione delle varie puntate è stata resa possibile grazie alla collaborazione del consorzio Vicenza è, dell’agriturismo La Valletta, della trattoria Al Molin vecio  e del ristorante L’altro Penacio assieme ai rappresentanti dei Comuni coinvolti, che hanno presentato prodotti e ricette.

“Presenteremo a giorni – afferma il presidente di Vicenza è Dino Secco – ai nuovi amministratori comunali la nuova mappa dei Comuni De.Co. della nostra Provincia e il portale internet www.comunideco.it, che costituiranno, se ben utilizzati, un importante strumento di marketing territoriale per i vari Comuni coinvolti”.

La partenza  è prevista con la patona di Tonezza e poi, per altri 13 lunedì, il programma prevede la presentazione del clinto e del formaggio Verlata di Villaverla, della carota bianca di Monticello Conte Otto, del mais di Marano, della trota e del formaggio di Altissimo, degli gnocchi con la fioretta di Recoaro, delle patate e dei fagioli di Laghi, del radicchio rosso di Asigliano, del broccolo fiolaro di Creazzo, del riso di Grumolo delle Abbadesse, delle patate di Rotzo, delle composte di Montorso e della mostarda di Montecchio Maggiore.

Riflessione sul convegno sulle De.Co. tenutosi a Vicenza

Forse non è ancora tempo di gridare vittoria, ma ciò che è accaduto a Vicenza, grazie anche alle parole chiare e decise del ministro Zaia, è un passo in avanti concreto e decisivo per l'attuazione piena e diffusa dell'intuizione veronelliana (semplice nella forma, rivoluzionaria nella sostanza).

L'ultimo convegno sulle De.Co. (Denominazioni Comunali), tenutosi in Vicenza (nel settembre 2008) e organizzato dal consorzio Vicenza è (tanto merito al direttore Vladimiro Riva), è stato di quelli che si definiscono importanti. Per più ragioni:
- 1, la partecipazione, seppur telefonica, del Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia e, ancor più, le sue parole favorevoli sull'adozione, da parte dei comuni (con semplice delibera), della certificazione d'origine ideata da Veronelli; cade così l'ostruzionismo storico che per anni ha condizionato le decisioni di un buon numero di sindaci italiani, preoccupati di compiere un'azione maliziosamente annunciata illegittima e in contrasto con le disposizioni comunitarie; il ministro è stato esplicito: appoggiare l'iniziativa, perché restituisce verità e dignità ai prodotti che qualificano e rendono unica la terra italiana, e li ripara sia dal triste anonimato sia da possibili tentativi d'imitazione;
- 2, l'annuncio - da parte di Dino Secco, vice-presidente della Provincia e responsabile di Vicenza è – dell'istituzione, in Veneto (e la proposta di estensione nel resto d'Italia), di un coordinamento regionale dei comuni a De.Co., con il proposito di favorire sia un'attività condivisa sia l'aumento del numero (ad oggi, più di 300 in tutta Italia);
- 3, la presentazione contemporanea di due volumi sull'argomento: "De.Co. – Sviluppo locale e strumenti di marketing territoriale", a cura di Roberto De Donno e pubblicato da Veronelli Editore; "De.Co. – La carta d'identità del sindaco", a cura di Paolo Massobrio, edito da I Quaderni di Papillon; due modi - storico/didattico il primo, più tecnico/manualistico il secondo - di stimolare gli amministratori a conoscere e prendere coscienza dei forti strumenti di cui poter disporre per la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse gastronomiche del proprio territorio;
- 4, la presentazione, da parte di Vladimiro Riva, della mappa delle De.Co. vicentine (Asigliano con il radicchio rosso, Creazzo con il broccolo fiolaro, Grumolo con il riso, Marano con il mais, Montorso con le composte, Recoaro con le acque minerali e gli gnocchi, Rotzo con le patate, Laghi con gli ortaggi, Villaverla con il Clinto e il verlata, Posina con i fagioli e la patata posenata, Lusiana con la carne secca, le mele e le pere, Tonezza con la patona), di snella consultazione e puntualissime informazioni, esemplare sul piano della comunicazione.

[fonte: Veronelli editore

 

Piselli, con le fettuccine o con i “risi” e il foie gras

IL GIORNALE DI VICENZA

Sabato 16 Maggio 2009

IL PRODOTTO TIPICO. QUELLI DI LUMIGNANO, PARTICOLARMENTE DOLCI E TENERI, SONO UNA PRIMIZIA DI STAGIONE

Piselli, con le fettuccine o con i “risi” e il foie gras

E ora sono valorizzati con l’attribuzione della “Denominazione Comunale”

“La qualità dei piselli quest’anno è davvero alta”. Parola di Daniele Capraro, coltivatore di piselli a Lumignano insieme ai fratelli Giuseppe e Francesco. Peccato però che le abbondanti piogge, cadute oltre tutto in tempi sbagliati, abbiamo ridotto del 30-40% la produzione. “Il raccolto sarà di circa 30 quintali - continua Capraro - e non sappiamo come far fronte alla grande e continua richiesta che ci arriva da ristoratori, fruttivendoli, privati”. I bisi di Lumignano, che da quindici giorni appena hanno ricevuto il riconoscimento De.Co., sono famosi e ricercati per la loro dolcezza e precocità, contendendo ai “cugini” di Borso del Grappa l’onore di apparire un tempo sulla tavola del Doge in occasione della festa di San Marco, il 25 aprile. La tradizione di questo ortaggio si perde nel Medioevo, quando attorno all’anno Mille dei monaci benedettini si insediarono a Lumignano nell’Eremo di San Cassiano. Non a caso la tradizionale “Sagra dei bisi” nacque come festa patronale in onore di san Maiolo, abate dell’abbazia di Cluny dal 954 al 994. Di questi particolari piselli che, come dice Daniele Capraro, “sono gemme di primavera”, il punto di riferimento è la varietà “Piccolo Provenzale” dalla quale poi si dipartono tutti gli altri ceppi. Come quella “Espresso Gustosa” o la “Principe Umberto” e la “Serpentino”, che compongono la maggior parte delle coltivazioni lumignanesi. Roberto Berno, titolare della trattoria “Al Sole” di Castegnero e presidente dell’associazione “Le Buone Tavole dei Berici” sostiene la cucina di tradizione: “I “risi e bisi” valorizzano i piselli in questo risotto molto all’onda, direi quasi una minestra un po’ asciutta”. Vi aggiunge una scaloppa di foie gras,! appena scottata. “Le fettuccine, rigorosamente fatte in casa - ricorda Berno - vengono condite da un intingolo dove piselli, scalogno e un po’ di olio e burro, vengono tutti messi a freddo, per garantire una migliore resa della materia prima la cui dote maggiore dev’essere la freschezza.”

Il broccolo fiolaro vola nell’orto di lady Obama

IL GIORNALE DI VICENZA

Martedì 24 marzo 2009

PRODOTTI TIPICI

Il broccolo fiolaro vola nell’orto di lady Obama

Michelle Obama inaugura il suo orto alla Casa Bianca e il consorzio di promozione turistica “Vicenza è” risponde inviando, grazie alla collaborazione del sindaco di Creazzo Cortiana e dell'assessore Pizzolato, sementi del broccolo fiolaro di Creazzo, raccolte da Paolo Balestro, produttore dell'ortaggio De.Co., che è veramente un prodotto bio. Così, accanto a spinaci, lattuga, finocchio, bieta e cavoli la semina a Washington potrà riguardare anche un particolare tipo di broccolo, quale è quello fiolaro di Creazzo.
A Michelle Obama, per il tramite dell'ambasciatore italiano Castellaneta, viene inviata anche la pubblicazione, purtroppo ancora solo in italiano, con tutte le ricette realizzate dai più qualificati chef vicentini con il broccolo fiolaro e la proposta di andarne a realizzare alcune proprio alla Casa Bianca. Ma a “Vicenza è” sperano che, nell'orto presidenziale, possano trovare posto anche i piselli di Lumignano, il radicchio rosso di Asigliano e il sedano di Rubbio, grazie alla collaborazione dell'Istituto Strampelli e dell'assessore provinciale all'agricoltura Luigino Vascon, in modo che tutti i prodotti De.Co. del vicentino possano trovare casa a Washington.

 


 


IL CORRIERE DEL VENETO

Lunedì 23 marzo 2009

La curiosita'. Il broccolo di Creazzo per l'orto di Michelle Obama

Il consorzio di Vicenza dona i semi alla moglie del presidente Usa. Li coltiverà alla Casa Bianca

VICENZA - Michelle Obama inaugura il suo orto alla Casa Bianca e il consorzio di promozione turistica del capoluogo berico, risponde inviando sementi del broccolo fiolaro di Creazzo, un tempo cibo dei poveri oggi apprezzato per le sue qualità alimentari. Così accanto a spinaci, lattuga, finocchio, bieta e cavoli, la semina a Washington potrà riguardare anche questo particolare tipo di broccolo, già apprezzato da Goethe durante la tappa vicentina del suo viaggio in Italia e inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali.

A Michelle Obama, tramite dell’ambasciatore italiano Castellaneta, è stata inviata anche la pubblicazione del consorzio con tutte le ricette realizzate dai più qualificati chef vicentini con il broccolo fiolaro, insieme alla proposta di andarne a realizzare alcune proprio alla Casa Bianca.

 



IL GAZZETTINO DI VICENZA

Martedì 24 marzo 2009

Creazzo, il broccolo fiolaro nell’orto di Michelle Obama

Il sindaco: «Frutto del nostro impegno»

Vicenza
(m.c.) Il broccolo fiolaro di Creazzo entra a far parte delle colture dell’orticello voluto dalla first lady Michelle Obama. Il consorzio di promozione turistica del capoluogo berico, Vicenza è, infatti, ha spedito proprio ieri mattina dei semi del broccolo fiolaro di Creazzo, un tempo cibo dei poveri oggi apprezzato per le sue qualità alimentari.
Grande l’emozione del sindaco del paese alle porte di Vicenza, Gervasio Cortiana: “l’amministrazione ha fatto molto per promuovere questo straordinario ortaggio, sempre appartenuto alla storia di Creazzo. Da dieci anni abbiamo intrapreso un progetto di valorizzazione, che anno dopo anno riscontra sempre più consenso. Vince come sempre la tradizione, ma soprattutto celebriamo i prodotti del territorio, che consentono di risparmiare e di sviluppare le produzioni locali”. Così accanto a spinaci, lattuga, finocchio, bieta e cavoli, la semina a Washington potrà riguardare anche questo particolare tipo di broccolo, già apprezzato da Goethe durante la tappa vicentina del suo viaggio in Italia ed inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali.
“Sono lieto che alla moglie del presidente Barack Obama siano stati inviati i semi del broccolo fiolaro. Poche settimana fa, proprio al Presidente americano – conclude Cortiana - gli alunni delle scuole medie di Creazzo avevano spedito un’interessante ricerca sul broccolo fiolaro. Speriamo che il presidente e la sua famiglia gradiscano questo prodotto e lo promuovano anche negli Stati Uniti d’America. L’iniziativa dell’orto fuori casa, infatti, dovrebbe essere sposata anche nelle nostre realtà, non solo rurali”. A Michelle Obama, tramite l'ambasciatore italiano Castellaneta, è stata inviata anche la pubblicazione del consorzio Vicenza è, con tutte le ricette realizzate dai più qualificati chef vicentini con il broccolo fiolaro, insieme alla proposta di andarne a realizzare alcune proprio alla Casa Bianca.

Altissimo, formaggio da secoli

IL GIORNALE DI VICENZA di Domenica 15 Marzo 2009

IL PRODOTTO. UNA CENA VENERDÌ 20 “DA ROBERTO” A MAGLIO DI SOPRA A BASE DEI PRODOTTI CASEARI DEL TERRITORIO

Altissimo, formaggio da secoli

Il caseificio è attivo dal 1884. Il gusto della montagna si rivela in pienezza

Un formaggio realizzato solo con latte crudo, lavorato entro 24 ore dalla mungitura proveniente dal territorio della Comunità Montana Agno-Chiampo. Ma anche l’unico della zona autorizzato a potersi fregiare della definizione di “Formaggio di montagna” essendo i pascoli, le aziende agricole e il caseificio situati a un’altitudine superiore ai 600 metri.
Arriva a una stagionatura massima di due anni, il formaggio realizzato ad Altissimo con il lavoro di 14 allevatori e casari soci, che riescono a rendere disponibili 40 quintali di latte al giorno, per produrre una media di 40 forme giornaliere, ciascuna del peso di 8-12 chili e del diametro di 32-37 centimetri.
La sua caratteristica principale? Poiché la produzione parte da latte crudo e non pastorizzato, il formaggio garantisce la migliore espressione degli aromi e sapori del territorio da cui proviene. «Una produzione di nicchia e di qualità, che ha già ottenuto la De.Co. (Denominazione Comunale ideata da Gino Veronelli, riconosciuta a livello italiano con adesione di 15 Comuni nel Vicentino) e che deriva da una rigorosa scelta delle stalle, presenti solo nella zona dalla Valle dell’Agno ad Altissimo, fino a Nogarole - Crespadoro, a eccezione dei due soc i di Selva di Progno nel confinante territorio veronese», spiega Agostino Dal Cappello, vice presidente del caseificio.
Pochi ma ricercati, i formaggi lavorati artigianalmente dai casari, con attività che prosegue da 125 anni: era il 1884, quando fu fondato il caseificio ormai coinvolto, a pieno titolo, in appuntamenti gastronomici, proposti anche dal Consorzio Valle d’Agno, che promuove la qualità certificata ed esclusiva della zona, e dall’Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi, il cui delegato di Vicenza è il valdagnese Emilio Nizzero. «Per la ricotta, le caciotte, la fioretta, la ! punina, il burro ed il formaggio che ha una stagionatura minima di due mesi e massima di due anni - conferma Dal Cappello - viene utilizzato il latte di mucche di razze frisona, rendena, burlina e bruna alpina».
«Il formaggio è solo d’allevo: nel periodo estivo le mucche si nutrono al pascolo, mentre in inverno vengono alimentate con foraggio dei prati del nostro territorio e senza mangimi conservati in silo».
L’occasione per una degustazione guidata dei formaggi dello storico caseificio di Altissimo sarà la cena prevista a Valdagno venerdì 20 al ristorante “Da Roberto” a Maglio di Sopra, con menu tipico della tradizione realizzato dal cuoco Giovanni Farris.
L’appuntamento, presentato dai ristoratori Emy e Roberto Dal Mas, prevede un antipasto composto da bigné alla crema di formaggio dolce (stagionatura 2 mesi), caciotta impanata nonchè ricotta alla salsa di noci. Primo piatto, invece, dedicato ai ravioli al ripieno di mezzanello dolce (4 mesi) al burro fuso e pisacàn di Castelvecchio. Come piatto di mezzo sarà proposta una fonduta di mezzano (6 mesi) con scorzone e crostini, per poi passare ad una selezione di “Formaggi di montagna” con varie stagionature fino allo stravecchio (24 mesi), abbinati alle mostarde.
Doppio dessert con un matrimonio gastronomico tra cucina vicentina e cucina sarda (terra d’origine del cuoco Farris): tortino alla fioretta e seadìnas (fagottini di sfoglia fritti) alla ricotta di Altissimo, con miele di corbezzolo.

Tre gusti di trota De.Co. C’è Altissimo nel piatto

IL GIORNALE DI VICENZA di Giovedì 12 Marzo 2009

LA NOVITÀ. REALIZZATO DA ANTONIO DAL LAGO (“CASIN DEL GAMBA”)

Tre gusti di trota De.Co. C’è Altissimo nel piatto

Per festeggiare la “De.Co.” della trota di Altissimo, s’è mobilitato il più celebrato ristorante della zona: il “Casin del Gamba”, retto da 33 anni da Antonio e Daria Dal Lago, che da 17 anni si fregiano della “stella” Michelin. Al ristorante lavora anche il figlio Luca, che dimostra di avere passione e capacità.
Il piatto che Antonio Dal Lago ha confezionato per la "Denominazione Comunale” (un’idea di Gino Veronelli che sta riscuotendo successo, tanto che sono 15 nel Vicentino i Comuni che ad oggi hanno aderito) è formato da tre assaggi: roselline di trota marinata, con salsa di yougurt all’aneto; trancio di filetto all’arancia con ortaggi al miele d’acacia; piccoli avannotti dorati su foglia di radicchio. La realizzazione è efficace quanto l’idea.

La Rai porta in tv il broccolo fiolaro

IL GIORNALE DI VICENZA di Sabato 24 Gennaio 2009

DOMANI. Dopo il Tg2 arriva “Eat Parade”

La Rai porta in tv il broccolo fiolaro

Eat Parade, la rubrica del Tg2 condotta da Bruno Gambacorta, torna ad interessarsi del nostro territorio e delle sue produzioni, grazie al consorzio “Vicenza è” che ha invitato, ospitato e assistito la troupe. L'ampio servizio curato da Lucia Buffo andrà in onda domani, domenica, alle 13,35, dopo il telegiornale. Parlerà di broccolo fiolaro, l'ortaggio di stagione rivalutato negli ultimi anni: si è appena conclusa la 10a edizione della annuale sagra a Creazzo, e il Comune guidato dal sindaco Cortiana ha rilasciato al broccolo la certificazione di denominazione comunale (De.Co.) come si può rilevare visitando il nuovo sito www.comunideco.it.
Ma la trasmissione va oltre per proporre i "rampussoli" e abbinamenti fra la mostarda di Montecchio Maggiore, che ha recentemente promosso la prima festa della mostarda vicentina, e i pezzi di “lesso" (il bollito), assieme al vino durello. Ha collaborato con la troupe e la giornalista Lucia Buffo lo chef Enzo Gianello del ristorante L'Altro Penacio, che ha presentato anche il tradizionale piatto di baccalà alla vicentina con polenta, quello che piace anche a Michelle Obama.

La sagra del fiolaro fa festa per i 10 anni

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 30 Novembre 2008

CREAZZO. Convegni, cene e premiazioni

La sagra del fiolaro fa festa per i 10 anni

La sagra del broccolo fiolaro diventa un festival per i suoi primi 10 anni e si prepara a festeggiare l'evento con un'edizione ancor più ricca della manifestazione tradizionale dall’8 al 18 gennaio 2009. Per seguire e lavorare alla kermesse, a Creazzo è stato recentemente costituito anche un apposito comitato.
Quest'anno oltre ai consueti 10 giorni di festa in paese, il broccolo sarà protagonista, fino a marzo, di un vero e proprio festival con diversi appuntamenti in programma: convegni, tavole rotonde, una presentazione di piatti con tre chef di grande fama fino alla nomina di una confraternita del broccolo. Sarà organizzata una rassegna gastronomica che coinvolgerà i ristoratori di Creazzo.
Ci sarà anche il mercato dei produttori con la vendita del roccolo a denominazione comunale De.Co. «L'anniversario dei 10 anni della sagra e la certificazione di provenienza - afferma il sindaco Gervasio Cortiana - sono segnali importanti dell'attenzione che prestiamo al nostro prodotto tipico, da cui possono derivare significativi risvolti economici e di cura del territorio». E.F.

Gnocchi con la fioreta nelle “De.co.”

IL GIORNALE DI VICENZA

Martedì 1 Maggio 2007

Gnochi con la fioreta nelle “De.co.”

Il centro termale e turistico di Recoaro è tra i luoghi e le mete definite a “Denominazione comunale”. Si tratta di un viaggio alla scoperta di luoghi, personaggi, suggestioni e sapori dell'Italia. Curata da Riccardo Lagorio, e dedicata a Luigi Veronelli, uno dei maggiori esperti a livello nazionale di enogastronomia, che le ha inventate, la prima Guida all’Italia De.Co. è stata presentata a Milano.

In essa sono segnalati oltre cento Comuni italiani che hanno aderito al circuito dei De.Co., tra questi anche Recoaro Terme, che primo Comune del vicentino e uno dei tre comuni veneti (gli altri sono Cesiomaggiore in provincia di Belluno e Illasi in provincia di Verona), presenta i suoi gnochi con la fioreta, il piatto tipico della gastronomia recoarese.

«È la prima tappa di un percorso - spiega l'assessore al turismo Federico Fiorin - che si svilupperà in altre due circostanze entro settembre di quest'anno. L'adesione al circuito dei prodotti De.Co. è stata voluta proprio per qualificare il nostro territorio e valorizzare il nostro piatto tipico, a rischio di copiature e storpiature che poco hanno a che fare con la tradizione e il territorio recoarese».

Riccardo Lagorio conferma le intenzioni: «La guida, infatti, entra nella storia dei luoghi e della gente che ci abita, invitando il lettore a scoprire e gustare il territorio perché in esso si nasconde più di un motivo per fermarsi a visitarlo. E questo vale per Recoaro Terme come per Rubiana, Novellara, Comiso, Botrugno e tutti gli altri cento comuni presenti nella guida».

«Le prossime tappe del progetto De.Co.- conclude Fiorin - saranno la stesura del disciplinare di produzione degli gnocchi con la fioreta, e poi il primo settembre, proprio in occasione della festa dei gnochi con la fioreta, verrà presentato durante un convegno la conclusione di questa prima parte del progetto e le sue potenzialità di sviluppo».

Intanto, nei giorni scorsi, a Vigolzone (Piacenza) si è tenuta la prima mostra mercato dei prodotti De.Co. e il borsino del turismo De.Co. a cui anche Recoaro Terme ha partecipato con la presenza della Pro Loco. Il gruppo di cuochi e pasticceri “Arte gusto colore” con la rappresentante delle Lady chef, Vanessa Lovato e la Federazione italiana cuochi di Vicenza, ha dato dimostrazione della realizzazione dei gnochi con la fioreta e la produzione di dolcetti tipici, quali la Gatta e lo Zampino.

Il “Clinto” protagonista per un giorno

IL GIORNALE DI VICENZA

Giovedì 5 Giugno 2008

Il “Clinto” protagonista per un giorno

Appuntamento per il pomeriggio di domenica 8 giugno per la 29a “Festa del clinto”, organizzata dalla pro Villaverla. Il programma prevede l’inizio alle 15 con l’apertura delle bancarelle di prodotti tipici: formaggio al clinto, dolce “quareo” delle risorgive, clinto, grappa al clinto, gelato al clinto. Ci sarà anche un punto di ristoro, con formaggi Verlata, soppressa, pan biscotto, clinto. Per tutta la durata della festa il gruppo “I mestieranti”, presenterà dal vivo i "Laori de ’na volta". Alle 19.30 ci sarà in sala Caminetti un incontro tra il sindaco, la confraternita del Clinto e i produttori, per discutere sulle problematiche riguardanti la produzione del clinto e le normative di legge, in particolare la possibilità di costituire una “De.Co”, denominazione comunale, su questo prodotto.
Alle 20.30 cena di gala in villa, a cura dei “Ristoratori delle Risorgive”, con menu tipici: sfornatine di formaggio "Dolce Verlata", asparagi e "Bisi del Doge", Risotto al clinto e latte, trota e trotella alla "Busèca" con fiammiferi di carote bianche all'aceto di clinto, gelato al clinto, dessert "El quareo dele Risorgive". La serata sarà animata da Peo dei Brusajache e dalle Canzoni di Mauro.
Le prenotazioni per la cena si effettuano presso la sede della pro loco oppure in trattoria Binotto e all’agriturismo "El Gran". P.F.

Sottocategorie