Notizie dai Comuni De.Co. vicentini

Festa del gnocco. Già preso d´assalto lo stand a Selva

TRISSINO/1. La manifestazione chiuderà l´8.

Mercoledì un convegno sui prodotti tipici e De.co.

La nona “festa del gnocco” di Selva di Trissino, che di edizione in edizione ha registrato un aumento esponenziale di presenze fino a toccare quota 25 mila, organizzata dal comitato parrocchiale “Festa del gnocco” in collaborazione con la Pro loco e il Comune ha aperto i battenti, registrando già da ieri, a mezzogiorno e a sera, una grande affluenza allo stand gastronomico, dove si potevano gustare gli gnocchi di Selva De.Co, fatti rigorosamente a mano con le patate locali e guarniti con 11 tipi di sugo. 
Sono numerose come di consueto le manifestazioni di vario genere che fanno da contorno alla tradizionale festa, e che hanno preso il via, come il primo concorso fotografico “Bella Selva” e la mostra mercato dei prodotti agricoli veneti De.Co e hobbisti locali in piazza di Selva.
Oggi nella mattinata è in programma la settima “Gnocco bike”, quarto trofeo Moving, organizzata dal team Bike di Castelgomberto e Pro loco, valida come seconda prova del “Trofeo d´Autunno”, e prova finale del campionato provinciale Fci, che ha visto nella passata edizione gareggiare 300 biker. I piatti di gnocchi si potranno gustare anche nella serata (dalle 19) di domani. 
Mentre mercoledì 4 settembre si terrà alle 18 nel salone del ristorante Centro benessere Sirio Life, un convegno su “Coordinamento e collaborazione tra il consorzio delle pro loco Agno Chiampo La serenissima”, per la promozione del territorio attraverso la diffusione dei prodotti eno-gastronomici tipici e De.Co. Seguirà alle 20,.30 la cena di gala De.Co da un´idea di Amedeo Sandri, maestro di cucina. A.C. 

© Il giornale di vicenza 1/9/2013

Festa dei Gnochi con la fioreta. Palati soddisfatti e tradizione salvata

Respinta la proposta del pubblico di meccanizzare la produzione

La “Festa dei gnochi con la fioretta” ha esaltato la conca di smeraldo facendo leva su un prodotto tipico e molto apprezzato, nonostante la sua semplicità gastronomica si riduca all´uso dell´ultima fase della lavorazione del latte. 
Dopo una mattinata un po´ incerta, anche a causa di un meteo non del tutto favorevole, la manifestazione è esplosa e sono stati distribuiti 1400 piatti di gnocchi. Di pari passo gli altri prodotti provenienti dalle malghe della montagna recoarese.
La ricetta di questo piatto tipico dunque ha trionfato, tanto che dal pubblico è arrivata la richiesta di meccanizzare le poche fasi della lavorazione in modo da velocizzare e aumetare la produzione, così da soddisfare l´appetito delle persone. Immediata la risposta dei depositari della ricetta originaria, che difendono la tradizione. «Non siamo d´accordo con questa proposta - ha dichiarato Pietro Ronchi, il presidente dei malgari dei Ronchi che si interessa di mantenere il marchio originale - deve essere salvaguardata la ricetta che già ha ottenuto il marchio “De. Co” e dunque anche tutta la lavorazione manuale, senza meccanizzazioni». L.C

@Il giornale di Vicenza

La stagione del radicchio

ASIGLIANO. Con la piantumazione di un campo è iniziata la nuova fase

È iniziata a Asigliano la nuova stagione del radicchio. Com´è tradizione da qualche anno, da quando si è adottato il sistema del trapianto delle piantine al posto dell´uso della semente, nella prima settimana dopo Ferragosto gli agricoltori iniziano i lavori di piantumazione meccanica del radicchio: una giornata dedicata a un intero campo di piantine di radicchio che saranno messe a disposizione della festa che si tiene nel mese di dicembre. Un lavoro comune al quale partecipano i volontari della Coldiretti che sono i promotori della festa del radicchio rosso di Asigliano. A tale scopo, ogni anno a rotazione, uno di questi agricoltori mette a disposizione un proprio campo per il progetto comune. Quest´anno è stato il turno dell´agricoltore Luciano Gianesini e la giornata di lavoro comune è stata lo scorso martedì 20 agosto. A.M.

@ IL GIORNALE DI VICENZA

Piatto De.Co e figuranti alla “Festa dei gnochi”

La “Festa dei gnochi con la fioreta" gioca d´anticipo. Anziché la prima domenica di settembre, com´era consuetudine, sarà il 25 agosto a celebrare il prodotto DeCo che si fa apprezzare ben oltre i confini della valle dell´Agno. 
In piazza della cabinovia e nel vicino parco Fortuna i malghesi dei Ronchi saranno impegnati nella preparazione di questo piatto tipico. Inoltre sono in programma una serie di iniziative di contorno, per vivacizzare l´evento al di là dell´appuntamento culinario. Alle 10.30 si svolgerà la sfilata, con partenza da piazzale Varese, per le vie del centro con i vari figuranti in costume tipico della tradizione recoarese e la “Confraternita dei Gnochi con la Fioreta"; mentre alle 11.30 ci sarà l´apertura degli stand gastronomici. La “Festa dei gnochi con la fioreta" sarà anche l´occasione per visitare alla Casetta del parco il museo che ospita le impronte di 70 fisarmonicisti di fama. La manifestazione è organizzata con la collaborazione del Comune e della ProRecoaro.
IL GIORNALE DI VICENZA giovedì 22 agosto 2013 – PROVINCIA – Pagina 32

Denominazione comunale per valorizzare l´unicità della tegolina castellana Coinvolto “Vicenza è”

MONTECCHIO. Dieci persone per venti giorni 
Braccianti cercansi per la raccolta delle “cornette”
Il Comune cerca raccoglitori per le tegoline “cornette". È l´iniziativa messa in campo dall´Amministrazione comunale che, insieme a Coldiretti e al consorzio “Vicenza è", ha deciso di valorizzare da un punto di vista enogastronomico questo legume tipico di Montecchio e che ormai da tempo è diventato una tradizione nella tavola dei castellani e non solo. 
Di qui la ricerca del Comune di dieci persone, fra studenti, pensionati, cassintegrati o disoccupati che possono inviare la propria disponibilità in Comune e che percepiranno un pagamento di 10 euro lordi ogni due chili di prodotto raccolto.
Il bando è stato pubblicato oggi sul sito web comunale, www.comune.montecchio-maggiore.vi.it: saranno accettate le prime dieci richieste che arriveranno in municipio entro il 26 agosto.
La raccolta è prevista dalla prima o seconda settimana di settembre e durerà per 21 giorni. I raccoglitori saranno impegnati il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 6 alle 9 del mattino e come pagamento riceveranno dall´agricoltore un buono lavoro che poi potranno riscuotere.
La cornetta infatti è un ortaggio molto delicato e la sua raccolta può essere effettuata solo manualmente. 
«In periodo estivo, sono diversi i coltivatori di Montecchio che interrano questa pianta per arricchire il terreno - afferma Diego Meggiolaro di Coldiretti -. Tipico poi dei castellani andare nei campi a raccogliere da sè le cornette che vengono pesate ed acquistate in loco».
Ma la raccolta delle cornette sarà solo il primo passo di un progetto di valorizzazione più ampio. È intenzione del Comune, infatti, tutelare il tipco legume con la De.Co., cioè la denominazione comunale, come è già accaduto anni fa con la mostarda. 
«Si tratta di un prodotto da valorizzare a tutto tondo - osserva Vladimiro Riva di “Vicenza è" - coinvolgendo anche i ristoratori perchè propongano qualche piatto tipico ma non solo: si potrebbe infatti pensare anche a degli eventi in piazza». A.F. 

Valli del Pasubio incorona la “super” sopressa

È il tipico insaccato orgoglio del territorio il protagonista della 46ª Sagra della Sopressa che anima l´estate di Valli del Pasubio. Nata nel 1960 per volontà di un gruppo di giovani, la Sagra della Sopressa continua ad attirare un gran numero di visitatori e appassionati.
La sopressa di Valli, anche se non più prodotta con maiali allevati in casa (a causa delle vigenti norme igienico sanitarie) è sempre un prodotto di ottima qualità garantito dalla genuinità delle carni, da una lavorazione artigianale e da una stagionatura nelle cantine “de ´sti ani”.
Il Comune ne ha certificato l´originalità, concedendo la De.Co. ai produttori di Valli del Pasubio e un salumificio locale partecipa alla Sagra con le sue sopresse Dop.
La Festa è l´occasione per degustare la sopressa accompagnata da saporite fette di polenta “brustolà”o in morbidi e fragranti panini.
Arricchiranno l´offerta gastronomica: bigoli ai sughi e un piatto contadino a base di carne di maiale. I ristoratori della Val Leogra prepareranno i “bocconcini di cervo alla boscaiola” nella serata di lunedì 12 agosto.
La cerimonia di apertura sarà domani e si vedrà il caratteristico carro delle sopresse sfilare per le vie del centro preceduto dalle allegre note della Banda di Chiuppano. Seguirà la proclamazione della Miglior Sopressa 2013 che la Giuria composta dai Ristoratori Val Leogra premierà tra quelle prodotte da privati (non commerciabili). La gara ha infatti lo scopo di mantenere viva la tradizione di “far su el mas-cio” in casa, secondo le antiche ricette contadine.
La Sagra, organizzata dal 1982 dalla Pro Loco Valli in collaborazione con il Comune e altre Associazioni del paese, è diventata col passare degli anni un´occasione di promozione e valorizzazione del territorio con finalità turistiche. Grazie alla disponibilità degli accompagnatori della Pro Loco, è possibile visitare siti caratteristici e bellezze naturalistiche con camminate non impegnative attraverso boschi e contrade, ai piedi del Monte Pasubio.

 

Il giornale di Vicenza

Incoronata la sopressa

VALLI DEL PASUBIO. Angelo Cavion il norcino premiato alla sagra

Vince l´esperienza e la qualità. Ancora una volta la sopressa di Angelo Cavion di contrà Sorgati, norcino pluridecorato, è la regina dell´annata. 
Verdetto unanime della giuria, formata dai ristoratori del posto, che hanno annusato, palpato e assaggiato con un rituale che si rinnova da 46 anni le sette bellezze della gastronomia altovalleogrina. 
«Erano tutte di pregevole fattura - commentano gli esperti assaggiatori -, a pieno vantaggio della reputazione del salume». 
La sagra anche quest´anno non ha tradito le aspettative con una varietà di intrattenimenti per tutti i gusti: mostre, camminate, visita a musei, sport, musica e balli. 
Presenti all´inaugurazione amministratori pubblici, politici e tanta gente. 
Il sindaco Armando Cunegato ha fatto gli onori di casa e ha sottolineato «l´impegno prezioso delle associazioni a favore della comunità per una tradizione che si rinnova». Il presidente della Pro loco Livio Brandellero ha ricordato che per il paese «la sopressa è anche la valorizzazione dell´intero territorio». 
La rinomata sagra avrà il suo clou dal 10 al 15 agosto con stand gastronomici e intrattenimenti vari. A.D.R.

Da Il giornale di  Vicenza

De.Co., sapori genuini: RISO, SOPRESSA, MANDORLATO E PISELLO NANO I PRODOTTI CHE POSSONO FREGIARSI DEL MARCHIO

La tradizione vitivinicola del Basso Vicentino è ben nota e, non a caso, è sfociata nella costituzione della Strada dei vini dei Colli Berici. Ma altrettanta attenzione si sta cominciando a dedicare ai prodotti De.Co., tanto che la giunta comunale ha adottato un marchio identificativo dei prodotti De.Co. leoniceni, che può essere riportato nelle confezioni di vendita. 

E a Lonigo sono quattro le specialità gastronomiche a “Denominazione di origine comunale”: il riso, il mandorlato, la sopressa e il pisello nano.
I disciplinari dei quattro alimenti contengono molte indicazioni tecniche e qualche curiosità. Per quanto riguarda il riso, si apprende che la sua coltivazione risale al 1500, quando i Pisani bonificarono le terre attorno a Bagnolo sfruttando l´abbondanza d´acqua per ottenere ottimi raccolti. 
Il mandorlato di Lonigo affonda le sue radici ancora più in profondità nel tempo, addirittura in epoca medioevale. La prima produzione industriale, avviata alla metà del diciannovesimo secolo, ridusse i costi e portò il croccante impasto di albume e mandorle alla portata di tutti i leoniceni. 
Il salume fa parte del rito contadino che a ogni inverno sacrifica il maiale ingrassato per un anno nel retro della fattoria. Oltre alla sopressa, sono iscritti alla DeCo anche il "musetto" e la "moretta", prelibatezze che confermano l´antico detto secondo cui del maiale, non si butta via niente.
Il pisello nano di Monticello è una perla del versante sud dei Berici. Piccolo, tenero e dolcissimo si sposa felicemente con le fettuccine ("asagne", in dialetto) per formare un piatto che, partendo dalle tavole più povere, è entrato a pieno diritto nell´olimpo dei gourmet.
Il debutto dei prodotti DeCo leoniceni è avvenuto con la fiera di marzo dello scorso anno, seguita da una "Festa di Primavera" che ha portato in piazza le specialità più famose della cucina locale.  @Il giornale di Vicenza

I BUCATINI DI LUGO: Era il tradizionale “piatto del viandante” conosciuto già nel Settecento: pasta corta condita con ragù di carne, funghi dell´Altopiano e crema di latte

IL PIATTO. È un presidio De.Co. che recupera una memoria popolare

e non fosse diventato un cuoco, probabilmente avrebbe fatto il pescatore o l´agricoltore. Roberto Carafa, 37 anni padovano, fidanzato con Elisa Vason, è da tre anni il cuoco del ristorante adiacente a Villa Godi Malinverni a Lugo, il “Torchio Antico”. «Mi piace vivere all´aria aperta e sono appassionato di pesca. Fin da piccolo ho sempre pensato che avrebbe potuto essere il mio lavoro», commenta. E per vivere a contatto con la natura non esita a lavorare tre anni in un vigneto: «Sono affascinato dai profumi dell´erba, dei prati, dei boschi, nei quali vado a camminare appena posso - spiega - Tanto che ho anche conseguito l´attestato di raccoglitore erboristico, rilasciato dalla Regione Veneto». «Dopo gli studi all´istituto Alberghiero di Abano - prosegue Carafa - dal 1992 mi sono dedicato alla cucina in modo professionale e ho avuto la fortuna di poter fare esperienza all´estero, Olanda e Germania, per lo più». 
Da questo lavoro impara ad apprezzare la convivenza con altre realtà e a confrontarsi con altre mentalità e modi di vivere: «Trovo che la cucina di questi Paesi - afferma - è principalmente internazionale, senza identità precise. In Olanda, ad esempio, direi che è praticamente inesistente. In pratica, è molto simile a tutte le cucine del Nord Europa, spezie comprese, che in questi Paesi vengono usate in abbondanza». Carafa usa materia prima stagionale attingendo a piene mani fra i prodotti del territorio, «senza inutili intingoli e additivi», precisa. 
«È una terra e una regione talmente ricca di prodotti da essere quasi imbarazzante». In menu pasta con selvaggina e anche piccione di Breganze, funghi dell´Altopiano e formaggi come Morlacco e Asiago, trote fresche , gnocchi di patate di Posina, noci De.Co. e affettati misti tipi della zona: «Tra i presidi De.Co. vantiamo anche i “bucatini alla lughese” - spiega - che altro non sono che “gargati” conditi con ragù di carne, funghi del´Altopiano e crema di latte, uniti insieme e serviti in una cocotte di terracotta. Questo è un piatto storico e che dal Settecento è offerto ai viandanti e ai viaggiatori che passano per la valle. È una pietanza che si trovava sempre pronta in ogni casa». 
La cura per la tradizione e per la memoria di una cucina stagionale, nella quale vengono valorizzati i prodotti territoriali, come asparagi o ciliegie, ed è ricca di contenuti ma sobria nelle preparazioni, ispira Carafa anche per i numerosi banchetti e rinfreschi che si tengono ogni anno al ristorante. 
La vicinanza con villa Godi Malinverni attira numerosi clienti e turisti: «Mi piace poter proporre agli stranieri quello che offre il territorio, come formaggi e affettati, spesso sconosciuti ai più. Gli italiani sono più esigenti - commenta - perché vengono al ristorante sapendo già quello che vogliono mangiare». Un consiglio per un giovane che vuole iniziare la professione di cuoco? «Innanzitutto non avere paura di lavorare - risponde Carafa - perché è un lavoro di per sé faticoso, se non lo si ama abbastanza. E poi consiglierei di seguire l´insegnamento dei grandi cuochi, come Massimo Bottura, ad esempio, che stimo e ammiro molto, per capire meglio l´approccio alla materia prima e l´applicazione della tecnica . 
È importante far proprie le tecniche di cucina classica, seguendo le procedure fondamentali. Ci sono dei procedimenti infatti che stiamo dimenticando. Ora i giovani cercano di puntare su effetti scenografici, ma spesso ignorando le tecniche di base». Oltre i fornelli? «Per un appassionato di rock anni ´70 e ´80 come me - conclude - era doveroso assistere a Padova al concerto di Roger Waters, anima dei Pink Floyd”. 

Fonte: Il giornale di Vicenza

Un marson vale la tradizione

LA PRO LOCO SCOMMETTE SULLA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO CON LA DE.CO. E LA SCIENZA

Due anni dopo il riconoscimento De.Co. ottenuto dall´avannotto di trota iridea, il prossimo obiettivo è la De.Co. Marsòn, a coronamento del Progetto Scazzone di Veneto Agricoltura per la tutela del “marson” trasferito in via sperimentale negli stabilimenti di Bolzano Vicentino e Bressanvido.

Scopo della sperimentazione è il recupero dello scazzone, oggi protetto dalla direttiva Habitat, mediante la produzione intensiva in cattività per il ripopolamento e per uso commerciale; l´obiettivo è metterlo in commercio e ottenere la D.O.P. La sperimentazione è stata possibile grazie ad un protocollo d´intesa sottoscritto tra le Pro loco di Bolzano Vicentino (capofila) e Bressanvido, i Comuni di Bolzano Vicentino e Bressanvido, l´Associazione Culturale BOLArt, il Comitato Risorgive di Bressanvido, e le rispettive acquacolture.

Nel mese di aprile, a seguito dell´approvazione del Regolamento De.Co., si sono riunite le commissioni dei rispettivi comuni composte da Massimiliano Fattori, allora sindaco, Cristina Grego ristoratrice e presidente Ascom di Bolzano Vicentino, Mario Tolomei operatore del settore ittico, Emanuela Fattori imprenditrice agricola, Alberto Valentini delegato della Pro loco per Bolzano Vicentino; Giuseppe Bortolan sindaco, Ivan Marzaro ristoratore, Luigina Milan presidente del Circolo Ricreativo Culturale Poianella, Ampelio Berto consigliere comunale, Domenico Dalla Pria vicepresidente della Pro loco per Bressanvido. I commissari DE.CO. hanno sancito che il marsòn è un elemento imprescindibile della cultura dei due comuni ed è quindi eleggibile a De.Co. sovracomunale, la seconda del Vicentino.

Michela Menegus, vicepresidente della Pro loco di Bolzano, ha coordinato il gruppo che ha partecipato alla stesura del dossier di proposta De.Co. Marsòn: Armando Piccinini, biologo dell´Università di Parma e autore del manuale di allevamento; Tommasino Giaretta, scrittore e giornalista che ha recuperato la tradizione della pesca e la letteratura orale sul marsòn; Graziella Poianella, dietista che ha puntualizzato gli aspetti nutrizionali e sociali dell´alimentazione; Silvio De Nardi, acquacoltore che ha testimoniato la rilevanza delle imprese locali del settore ittico; Franco Brazzale, ex responsabile della cucina della Pro loco di Bolzano che ha messo su carta le originali ricette sul marsòn. Da questo lavoro è emerso che che la cooperazione intercomunale non solo è possibile, ma diventa fondamentale per lo sviluppo di zone periferiche e di ridotte estensioni, ma con peculiari vocazioni e forti valori identitari condivisi.

Tempi di speranza quindi per il marsòn, pesce un tempo tanto amato e oggi ancor più coccolato da un gruppo di tenaci, che sta cercando di riportarlo sulle tavole lecitamente senza rischiarne la definitiva estinzione e di adottarlo come bioindicatore per la qualità delle acque dell´ambiente di Risorgiva

domenica 28 luglio 2013SPECIALI, pagina 31da Il Giornale di VIcenza

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